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Diritto d’asilo? Di più, ci vuole il diritto alla migrazione

La proposta arriva dal presidente nazionale delle Misericordie Roberto Trucchi: «Credo che ogni Misericordia dovrebbe adoperarsi per organizzare una piccola realtà di accoglienza nella propria comunità locale»

di Redazione

“Credo sia giunto il momento di dire basta al diritto di asilo, e di cominciare a discutere di diritto di migrazione!”. Questa la proposta del presidente nazionale delle Misericordie d’Italia, Roberto Trucchi, che su quattro grandi temi d’attualità quali: migranti, salute e sanità, Europa e Giubileo straordinario della misericordia, aveva declinato la sua relazione di apertura dell’annuale Assemblea Nazionale del Movimento, che si è svolta a Roma nelle scorse settimane. Una relazione ricca di spunti di riflessione, di proposte e di provocazioni, ma soprattutto di una ispirata e appassionata condivisione dei valori e dei principi che da 770 anni stanno alla base di un Movimento che guarda al futuro promuovendo attivamente azioni concrete che rispondono alle esigenze della società odierna.

Oggi l’opinione pubblica italiana è stata convinta che siamo invasi dai migranti, portatori di disoccupazione e degrado sociale quando non anche di malavita e terrorismo – ha detto Trucchi -. Alla luce di ciò, credo che ogni Misericordia dovrebbe adoperarsi per organizzare una piccola realtà di accoglienza nella propria comunità locale”. Da qui l’appello alle Misericordie di tutta Italia: “Non è difficile – ha evidenziato – occorre solo uno spazio idoneo, anche semplicemente un appartamento in affitto, e garantire supporto, accompagnamento, presenza. Se lo facciamo tutti insieme potremmo anche sostenere questa rete con servizi comuni a livello zonale o regionale, come quelli di mediazione culturale, di informazione giuridica, di educazione civica, di formazione linguistica”.

“Sono già molte le nostre Confraternite attive su questo fronte – ha ricordato il presidente -, il mio invito è che tutte rispondano a questo appello e lavorino in rete per consolidare una cultura dell’accoglienza e della condivisione, l’unica in grado di proteggere da chi semina sentimenti di egoismo e di contrapposizione”. “È questo impegno – ha detto ancora – che ci ha spinti ad accettare la sfida di Lampedusa, porta d’Europa, una realtà difficilissima, non solamente dentro il Centro ma soprattutto fuori, e che proprio per questo ci vede impegnati ben al di là degli obblighi contrattuali con la Prefettura, che – anzi – lì come in altre realtà ci stanno spesso assai stretti”.

“Siamo impegnati – ha concluso Trucchi – in una presenza sull’isola, per dare supporto a quella comunità locale, alla parrocchia, all’associazionismo, alla gente di Lampedusa. E per questo senso comune di prenderci carico di chi soffre abbiamo avviato, dalla prossima settimana, una opportunità di servizio a Lampedusa aperta ai confratelli di tutta Italia; perché possano vivere di persona cosa significano gli sbarchi di cui parla la TV; perché possano accompagnare con mano quei poveretti che scendono dalla carrette del mare spesso senza alcun bagaglio se non le sofferenze di una esistenza interrotta e di un viaggio nella disperazione”.

“I numeri – ha aggiunto il vicepresidente nazionale Leonardo Sacco- esprimono in tutta la loro portata quale è stato l’impegno profuso nel 2014 dalle Misericordie all’interno del Centro di S.Anna (Crotone): attualmente il numero degli ospiti presenti è di circa 1282 di cui 1253 uomini, 29 donne, 1 minore. La nazionalità più presente (attualmente convivono richiedenti appartenenti ad oltre 30 nazionalità differenti), è quella senegalese (oltre 238 ospiti, il 18,56% della popolazione ospitata). In tutto il 2014 sono stati accolti nel centro oltre 4.427 richiedenti asilo. Dal 1 Gennaio 2015 ad oggi sono stati accolti nel centro 1237 ospiti. Nel 2014 il numero di sbarchi sulle coste crotonesi è stato di 29”. Numeri anche dal Cpsa di Lampedusa, gestito dall’1 gennaio dalle Misericordie: “Dal 1 Ottobre 2014 al 27 Maggio 2015 – ha informato Sacco – a Lampedusa abbiamo avuto 66 sbarchi per un totale di 7.785 persone di cui 6.212 uomini, 813 donne e 612 minori”.


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