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Cooperazione & Relazioni internazionali

Libia: spari contro barcone in mare, un morto

Sull'accaduto indaga la Procura. Secondo le persone a bordo - un ferito grave è stato trasportato in elisoccorso a Lampedusa - gli spari sarebbero partiti da una motovedetta libica, la guardia costiera locale però smentisce. Intanto c'è attesa per le decisioni del vertice Ue del 25 e 26 giugno sulle quote

di Redazione

Nel Mar Mediterraneo si muore anche per colpi d’arma da fuoco: è così che una persona migrante, che era a bordo di un’imbarcazione poco al largo della Libia, è stata raggiunta da uno sparo fatale, mentre un’altra è rimasta gravemente ferita a causa di un secondo colpo, ed è ora arrivata a Lampedusa grazie all’elicottero delle forze navali italiane impegnate nell’operazione Mare sicuro.

“Gli spari sono arrivati da una motovedetta libica”, hanno raccontato le persone rimaste illese a bordo dell’imbarcazione che tentava di raggiungere le coste italiane. La Guardia costiera del paese nordafricano però si affretta a smentire. Ora la Procura di Agrigento ha aperto un un’indagine.

A livello europeo, per quanto riguarda le decisioni generali in merito all’emergenza legata ai viaggi della speranza –in questo momento sono almeno una decina le imbarcazioni in mare, soprattutto in acque greche e libiche – sono giorni decisivi per quanto riguarda la questione delle “quote” di persone da accogliere nei singoli Stati dell’Unione europea. In vista delle decisioni finali nel vertice di Bruxelles di giovedì 25 e venerdì 26 giugno, le ultime indicazioni delle delegazioni già al lavoro danno per “favorevoli” le possibilità che almeno 4omila profughi attualmente tra Italia e Grecia potrebbero essere riassegnati ad altri Paesi europei.


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