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Profughi: l’aiuto a 360 gradi di “Insieme si può fare”

L'associazione che ha sede a Monza, collabora con Fondazione Progetto Arca nel guardaroba di via Aldini, ma le sue attività sono rivolte anche ai profughi siriani in Medio Oriente grazie all'invio di materiale e a progetti nelle scuole

di Antonietta Nembri

Seimila cambi d’abito. «Completi dall’intimo in su» precisa Patrizia Sironi dell’associazione Insieme si può fare che dall’aprile 2014 si occupa del guardaroba del centro di accoglienza di via Aldini. Sono 24 le volontarie che turnando fanno sì che i profughi in transito nel centro gestito da Fondazione Progetto Arca abbiano dei vestiti puliti e consoni alla loro cultura. «Collaboriamo con Progetto Arca anche per l’emergenza freddo» precisa il presidente della onlus Lorenzo Locati. Patrizia Sironi, illustra alcune differenze nella scelta degli abiti «le donne siriani diversamente dalle eritree, che sono per lo più cristiane, chiedono vestiti consoni alla loro religione. Ma tutti sono accomunati dalla ricerca di abiti "da viaggiatori" in pratica tutti cercano di mimetizzarsi»

In questi mesi di emergenza profughi, prima soprattutto siriani e oggi provenienti in particolare dal Corno d’Africa, l’associazione che ha sede a Monza ha sempre garantito, grazie alle donazioni e alla sensibilizzazione, accanto all’outfit anche kit igienici e tutto quello che possa servire a chi nella traversata del Mediterraneo ha abbandonato tutto.
«Il momento più toccante è stato quando un profugo siriano ha riconosciuto il logo della nostra associazione. Si ricordava di essere già stato aiutato da noi» racconta Locati. Un caso che tra le decine di migliaia di profughi passati da Milano in questi mesi ci fosse uno dei tanti siriani aiutati dalle missioni in Medio Oriente di Insieme si può fare e ne abbia riconosciuto il logo.

«La prima spedizione l’abbiamo fatta nel marzo del 2013 in un campo profughi in Siria. All’inizio siamo andati con i camper, dal settembre di due anni fa spediamo i container e siamo arrivati a quota 19» continua Locati. Una volta sul confine siriano la distribuzione viene fatta da partner locali. «Abbiamo adottato due scuole e spedito 2mila kit scolastici in provincia di Aleppo e a luglio parte un nuovo progetto scolastico»

In Italia l’associazione oltre che dell’attività di reperimento dei materiali «il nostro obiettivo è dare dignità alla donazione per questo cerchiamo sempre degli sponsor che ci aiutino sia con merci sia con offerte» spiega Locati e che illustra anche l’attività di sensibilizzazione che viene fatta sul territorio e nelle scuole.

Un’associazione quella presieduta da Locati che si muove saldamente su due gambe: l’una in Italia che vede la raccolta, la sensibilizzazione e la collaborazione con Progetto Arca e l’altra con i progetti a favore dei profughi siriani in Medio Orienteprofu.


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