Welfare & Lavoro

Prevenire anoressia e bulimia. Uno sportello a Expo

Dal 21 al 27 settembre Erika, associazione per la lotta ai Disturbi del Comportamento Alimentare (Dca) e Area G, portano a Cascina Triulza la campagna di prevenzione. I Dca in Italia colpiscono 3 milioni di persone

di Redazione

Approda ad Expo la campagna di sensibilizzazione promossa da Erika, associazione per la lotta ai Disturbi del Comportamento Alimentare (Dca): “Il mito del corpo perfetto e il rapporto col cibo: cambiare i modelli educativi e informativi per prevenire i disturbi del comportamento alimentare e dell’immagine nei giovani”.
Da 21 al 27 settembre, infatti, psicologi e nutrizionisti saranno a disposizione gratuitamente, nel padiglione della società civile in Expo. In Cascina Triulza le persone con problemi del comportamento alimentare: anoressia, obesità, bulimia, binge eating potranno così essere ascoltate nei giorni di apertura dello sportello. Partner del progetto di associazione Erika, da 15 anni attiva all’ospedale Niguarda di Milano, è Area G – la dimensione psicologica del giovane, associazione che dal 1991 si occupa di problematiche adolescenziali e postadolescenziali

I Dca sono un vero paradosso contemporaneo, mentre ancora oggi 800 milioni di persone soffrono la fame, nei Paesi industrializzati sono sempre di più i giovani che arrivano a rischiare la vita a causa di questi disturbi. Secondo l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) le patologie di tipo anoressico e bulimico sono la seconda causa di morte negli adolescenti, dopo gli incidenti stradali. In Italia ne soffrono circa 3 milioni di persone e l’età di esordio dei Dca sono in continua discesa, arrivando a sfiorare l’infanzia

Ma quali sono le origini dei Dca? Le cause sono molteplici, ma un ruolo fondamentale spetta all’immagine corporea proposta ossessivamente dai media come modello: pelle bianca, forme eternamente adolescenziali, pancia piatta, muscoli marmorei nei maschi, efficienza sempre al massimo. Un corpo immutabile i incorruttibile che diventa un mito per i più giovani che arrivano a percepire il proprio fisico come inadeguato. Il cibo che fisiologicamente trasforma il corpo, può diventare una minaccia fino al rifuto.

«Abbiamo aiutato migliaia di famiglie ad affrontare i disturbi alimentari, ma oggi più che mai l’aiuto va affiancato dalla prevenzione sul piano culturale. Per questo vogliamo sradicare lo stereotipo del corpo perfetto e la schiavitù della prestazione che lo sostiene» dice Lina Bettini, presidente di Erika. «Partecipiamo a Expo per dare voce a una campagna di sensibilizzazione delle famiglie e degli educatori, che aiuti i più giovani a costruire un’immagine di sé che faccia della diversità un valore, non un difetto».

Evento centrale della campagna sarà il convegno del 22 settembre al quale interverranno medici e ricercatori, psicoanalisti, giornalisti, artisti, politici.


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