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Economia & Impresa sociale 

Disoccupazione, la Gran Bretagna cambia strategia

Fa discutere la nuova proposta del governo inglese che obbliga i disoccupati a seguire un corso super intensivo di tre settimane non retribuito. Chi si rifiuta perde l'indennità e il contributo per l'affitto

di Redazione

Si va verso la fine dell'assistenzialismo in versione britannica? Sembra proprio di sì dopo l'annuncio del nuovo piano antidisoccupazione che il governo Cameron ha intenzione di far partire dall'aprile del 2017, ma che è già stato avviato in via sperimentale in Cumbria e nello Yorkshire.

I giornali britannici hanno sintetizzato il giro di vite coniando lo slogan «work boot camp», ovvero i campi di addestramento obbligatori al lavoro, e le critiche non mancano. La strategia però è semplice: tutti i giovani dai 16 ai 21 anni che chiedono l’assegno di disoccupazione avranno l’obbligo di frequentare nei centri di collocamento corsi di 71 ore, Intensive Activity Programme (IAP), allo scopo di imparare a compilare un curriculum vitae e a sostenere i colloqui per le assunzioni, oltre a tutti quei piccoli accorgimenti utili per entrare nel mondo del lavoro. Nessuna eccezione, tranne che per gli invalidi accertati. Altrimenti addio per sempre al sussidio (il «job seeker allowance»). E addio pure al contributo per l’affitto di casa (l’«housing benefit»).

«Il nostro obiettivo è stroncare la welfare-dipendenza e impedire che si trasmetta da una generazione all’altra», ha dichiarato il conservatore Matthew Hancock che ricopre ruolo di ragioniere generale dello Stato ed è quindi colui che ogni mese stacca gli assegni per i sussidi sociali. Lui e il vice ministro delle attività produttive Nick Boles, pure conservatore, hanno deciso di prendere di petto il «tabù welfare» e hanno annunciato che dall’aprile 2017 sarà operativa la nuova regolamentazione sugli assegni di disoccupazione. La cui filosofia è: «Severità e niente scuse». Il governo punta così alla riduzione della spesa pubblica, che corrisponde a circa 735 miliardi di sterline all’anno (più di mille miliardi di euro), in cui il capitolo «sicurezza sociale» pesa per210 miliardi di sterline.

Il corso intensivo di tre settimane prevede 71 ore di lezione. Tenuto prevalentemente in classe, il programma è stato studiato per i ragazzi tra 18 e 21 anni e si prefigge di fornire loro ogni genere di supporto informativo e tecnico utile per trovare un'occupazione o un corso di apprendistato nei successivi sei mesi. Nel momento in cui un ragazzo dichiara di essere disoccupato e richiede i benefit statali previsti viene immediatamente inserito nel programma che si svolge nei centri per l'occupazione. Durante le tre settimane di corso gli viene insegnato a redarre un curriculum vitae, a compilare una richiesta di lavoro, a vendersi nel modo migliore durante i colloqui con le aziende. Tutti i partecipanti verranno seguiti da insegnanti pronti a giudicare e a migliorare i risultati raggiunti giorno dopo giorno. I candidati non hanno scelta, devono seguire il corso altrimenti perderanno l'indennità di disoccupazione. La riforma mira a creare una cultura dell'occupazione giovanile senza più scuse che giustifichino il sistema assistenziale considerato da decenni il tallone d'Achille della società inglese.

Alcuni studi citati dal "Telegraph" rivelano che attualmente le aziende preferiscono assumere immigrati piuttosto che pagare un apprendista proprio a causa della scarsa qualità dei ragazzi appena usciti dalle scuole professionali. Ad esempio, la maggior parte dei 75 centri di formazione contattati dall'Imi (Institute of the Motor Industry) ha dichiarato che la prospettiva occupazionale per i ragazzi usciti dalle scuole è decisamente bassa.

Foto Matt Cardy/Getty Images


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