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Cooperazione & Relazioni internazionali

India, la farmacia dei poveri rischia di chiudere

Appello di Medici senza frontiere al primo ministro del'India, perché non modifichi le leggi sui brevetti farmaceutici

di Redazione

L’India è la “farmacia dei poveri”. Se l'India modificasse le sue leggi sui brevetti farmaceutici, non ci sarebbero più farmaci salva-vita a prezzi accessibili per milioni di persone. Per questo motivo Medici Senza Frontiere ha lanciato una petizione, per chiedere al Primo Ministro indiano ‪‎Narendra Modi di non cambiare il sistema indiano dei brevetti e di non svendere la vita delle persone di fronte alla pressione delle aziende farmaceutiche internazionali.

La premessa

Milioni di persone nei Paesi in via di sviluppo non possono permettersi le medicine, e sono in vita soltanto grazie al basso costo dei prezzi dei farmaci prodotti in India. Qui il prezzo di una combinazione di trattamento di base per l’HIV è stata abbattuta del 99% nel corso di un decennio, passando da oltre 10.000 a circa 100 dollari. Anche MSF dipende dall’India per trattare numerose malattie, grazie all’acquisto di farmaci generici a prezzi accessibili: per esempio, più dell’80% degli antiretrovirali che usa nei programmi HIV sono indiani e curano 200mila persone affette da HIV. Per anni – ricorda ora MSF – le multinazionali farmaceutiche hanno fatto pressione sull’India affinché modificasse le sue leggi sui brevetti farmaceutici, che antepongono le persone al profitto e permettono di produrre versioni più economiche dei farmaci generici. Celebre la battaglia legale avviata nel 2006 da Novartis su un brevetto per un farmaco contro il cancro: nell’aprile 2007 Novartis ha perso la sua battaglia davanti alla Corte Suprema indiana, «una grande vittoria della campagna per l’accesso ai farmaci essenziali».

Le pressioni

Secondo MSF il governo indiano, guidato dal Primo Ministro Narendra Modi, sta mostrando di recente segni di cedimento alle aziende farmaceutiche, Stati Uniti, Unione Europea e altri paesi ricchi. La pressione per apportare modifiche alle leggi e alle policy indiane viene attuata attraverso molti canali, compresi i negoziati per l’accordo commerciale, la diplomazia bilaterale e altri forum pubblici e privati. Già a giugno MSF aveva lanciato una campagna globale per esorta il primo ministro a resistere alle pressioni congiunte di Stati Uniti, Giappone, Svizzera e Unione Europea. «Come medici che hanno beneficiato di farmaci e vaccini a prezzi accessibili prodotti in India per svolgere il proprio lavoro, non possiamo permetterci di restare in silenzio nel momento in cui il principale paese produttore di farmaci salvavita rischia di non poter più fornire terapie a prezzi accessibili per chi ne ha più bisogno», aveva detto la dottoressa Joanne Liu, presidente internazionale di MSF. «Vogliamo mandare all’India un forte messaggio di sostegno: il mondo osserva cosa sta accadendo e vuole assicurarsi che continui a essere la farmacia dei paesi in via di sviluppo».

Il Primo Ministro Modi sostiene che l’India ha bisogno di cambiare il suo sistema sui brevetti per conformarsi allo stile europeo e statunitense e favorire gli investimenti e gli scambi esteri. Una tale mossa significherebbe maggiore protezione della proprietà intellettuale per le multinazionali farmaceutiche e ritardi o blocchi nella disponibilità di farmaci generici indiani a prezzi accessibili; questo sarebbe disastroso per i pazienti di MSF e per milioni di persone in tutto il mondo che si affidano a quest’ancora di salvezza. «Abbiamo lavorato instancabilmente per un decennio e mezzo per assicurarci che l'India potesse continuare a essere un'ancora di salvezza per milioni di persone in tutto il mondo che si affidano a farmaci a prezzi accessibili per rimanere in vita e in buona salute», dichiara Leena Menghaney, direttore della Campagna per l'Accesso di MSF in Asia meridionale. «Rabbrividiamo al pensiero che potremmo perdere tutto e che le multinazionali farmaceutiche possano riuscire a eliminare la concorrenza dei generici indiani, facendo vincere il profitto a scapito della vita delle persone».

L’India gioca un ruolo fondamentale sulla salute globale, ribadisce quindi MSF con la campagna “Hands Off Our Meds” (“giù le mani dalle nostre medicine”): chiediamo al Primo Ministro indiano Narendra Modi di non svendere la vita di fronte alla pressione delle aziende farmaceutiche internazionali.

Foto di Barbara Sigge, www.medicisenzafrontiere.it


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