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Lo scivolone della Lego secondo Toy like me

Dopo la realizzazione di un "anziano" omino Duplo in carrozzina, lanciata su Change.org una petizione per chiedere al colosso dei giocattoli di rappresentare la disabilità in modo più positivo aiutando i bambini a crescere con una miglior predisposizione verso le diversità

di Antonietta Nembri

Nuovo passo avanti della campagna #toylikeme che questa volta ha preso di mira la Lego. La campagna Toy like me (un giocattolo come me), quasi 25mila like sulla sua pagina Fb, è stata lanciata alcuni mesi fa da tre mamme inglesi per creare bambole diversamente abili. Una di loro Rebecca Atkinson, giornalista non udente e ipovedente fin da piccola era stata colpita dal fatto che nel mondo delle bambole «era come se non esistessi». Non esistevano bambole come lei con gli apparecchi acustici.

La casa produttrice di giocattoli britannica Makies, dopo che la foto della prima bambola, Trilli con apparecchio acustico, realizzata dalle stesse mamme, ha fatto il giro del web ricevendo contributi da 50mila persone interessate, ha contattato le promotrici della campagna per realizzare in 3D bambole disabili anche personalizzate.

E la Lego? Ha lanciato una nuova linea di 20 omini Duplo Community People Set: una collezione con l’obiettivo di educare i bambini anche più piccoli alle differenze esistenti tra le persone e alle diverse occupazioni. La Lego voleva rispondere anche l’appello per creare una disable dolls, ma secondo la campagna Toy like me l’omino creato: un anziano in carrozzina l’obiettivo non è stato centrato. In un gioco per bambini realizzare una bambola anziana per rappresentare la disabilità non è la strada giusta per aumentare l’autostima di un piccolo in sedia a rotelle.

Nella gallery qui sotto alcune immagini tratte dalla pagina Fb di Toy like me

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Su Change.org è stata lanciata una nuova campagna diretta proprio alla Lego con tanto di immagini per far comprendere al colosso dei giocattoli cosa intende Toy like me quando parla di bambole disabili. Nella lettera indirizzata alla Lego e già sottoscritta da 18.600 persone si chiede perché non è stato realizzato un giocatore di basket in carrozzina, o un giocatore di baseball con l’apparecchio acustico, un cane guida per ciechi con una giovane in tuta da ginnastica. Insomma la domanda è «dove è la vostra positiva rappresentazione della disabilità?»

La petizione sul Change ha l’obiettivo dichiarato di invitare la Lego a cambiare strategia e a rappresentare positivamente la disabilità nei suoi giocattoli, aiutando le giovani generazioni a crescere con un atteggiamento miglior nei confronti delle differenze umane

Immagine in apertura Photograph by Beth Moseley Photography. Design & Model Making – Kate Read/Rebecca Atkinson/Mark Tranter


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