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Elisa cerca partner per la sua fondazione. In Italia

Elisa Sednaoui, la 27enne madrina della Mostra del Cinema di Venezia, ha una fondazione che porta il suo nome. Dopo un progetto pilota a Luxor, in Egitto, punta ora all'Italia. L'idea? Far incontrare la diversità ai bambini, in modo ludico e creativo, per produrre educazione.

di Sara De Carli

«Credo che i bambini ei giovani dovrebbero avere la possibilità di seguire i loro sogni, di esprimere liberamente i propri sentimenti, pensieri ed esperienze in modo aperto e creativo. Questo è il motivo per cui ho fondato la Elisa Sednaoui Foundation, per dare ai bambini e ai giovani questo tipo di opportunità. La nostra speranza è quella di sostenere progetti che promuovano lo sviluppo personale ed educativo dei giovani attraverso programmi creativi che abbracciano l’innovazione nello stesso momento in cui celebrano le ricche tradizioni del passato e gli scambi culturali»: così Elisa Sednaoui, 27 anni, l’incantevole madrina della Mostra del Cinema di Venezia, presenta la fondazione che porta il suo nome.

La ESF è una fondazione nata da poco, registrata nel Regno Unito, che conta fra gli amici anche Jennifer Buffett, nuora del miliardario Warren Buffett, dedita a sua volta alla filantropia insieme al marito Peter e alla loro NoVo Foundation. In un'intervista Elisa ha raccontato così la sua idea: «Creare un modello di centro culturale che offra corsi doposcuola per bambini dai 6 ai 16 anni, corsi che si concentrano sull’arte in senso largo, dalla recitazione alla pittura, alla fotografia, alla musica, alla cucina, al riciclaggio, passando anche da due aspetti più tradizionali dell’educazione: le lingue straniere e l’alfabetizzazione». In una parola, come si legge nella home page del sito, confrontarsi con la diversità in modo ludico ("playful cultural exchange") per costruire abilità di vita ("life skills").

Il primo progetto della ESF è in corso a Luxor, in Egitto, dove Elisa stessa ha vissuto da piccola. La fondazione sta formando una decina di persone che gestiranno il centro culturale per le attività per i ragazzi. Non si tratta però di un doposcuola come lo immaginiamo noi: Elisa crede piuttosto nell’#ArtforChange. Un esempio? Basta guardare il video del workshop di dieci giorni sull’improvvisazione musicale che ha portato a Luxor musicisti americani, argentini e dal Cairo in collaborazione con la ong MIMA Music e l’Egyptian Center for Culture and Arts – Makan, la prima proposta fatta dalla ESF, con il brano originale prodotto dai ragazzi al termine del laboratorio.

Dopo il progetto pilota a Luxor, la ESF punta all’Italia. «Questo centro non sarebbe destinato, come la gente ha tendenza a pensare, solo a bambini cosiddetti “svantaggiati”, ma vorrebbe essere come una vera alternativa, un’opzione, un luogo dove andare, per divertirsi, per essere bambini… di qualsiasi ceto sociale», ha detto Elisa. Il sito dice che la ESF «lavorerà con le comunità locali per creare occasioni ed esperienze uniche, guidate dai valori fondanti della Fondazione: scambio culturale, cittadinanza e uguaglianza. Elisa cerca partner, chi ha idee si faccia avanti a info@elisasednaoui.org.

Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images


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