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La sobrietà e l’etica degli acquisti valgono anche per le non profit

"Acquistare è sempre un atto morale, oltre che economico": parole di Benedetto XVI e Papa Francesco che valgono non solo per lo stile di vita personale, ma anche nel modus operandi delle organizzazioni. Right Hub propone un corso per imparare la sostenibilità a 360 gradi degli acquisti delle onp

di Antonietta Nembri

Sobrietà e sostenibilità sono termini che non riguardano solo lo stile di vita del singolo. Anche se spesso la riflessione parte da qui con l’idea che un consumatore attento alle ricadute sociali, ecologiche e umane dei propri acquisti sia in grado di trasferire l’agire personale al momento in cui si occupa di comprare materiali per il proprio lavoro, soprattutto se si tratta di un ente non profit. Ma non è detto che questo trasferimento avvenga.

“Acquistare è sempre un atto morale, oltre che economico”, lo ha detto Benedetto XVI nell’Enciclica Caritas in veritate, ripreso con le stesse parole dal suo successore Francesco nell’Enciclica Laudato si’, come ricorda Luca Guzzabocca fondatore e general manager di Right Hub, startup che opera per l’efficienza operativa del Terzo settore e lo sviluppo dell’economia sociale in Italia. «Sono partito da queste affermazioni che inducono a riflettere sugli stili di vita personale e che riguardano anche il modus operandi delle organizzazioni» afferma Guzzabocca sottolineando la necessità di «colmare un gap che esiste. In modo particolare ci sono non profit che pur avendo una mission di tipo ambientale o assistenziale non riflettono nell’organizzazione interna gli ideali alla loro base, ma quando fanno acquisti si fanno guidare verso ciò che costa meno».

Occorrerebbe secondo Guzzabocca «conoscere la provenienza dei prodotti, il loro impatto sia sociale sia ambientale» ed esemplifica «conosco una non profit che per materiali di consumo utilizza materiali in plastica che devono essere smaltiti e non li sostituisce con il MaterB per la differenza di prezzo. Ma il vero prezzo da tenere presente è quello che viene definito “costo totale di acquisizione e gestione” che tiene conto anche dei costi di smaltimento. Insomma a mancare a volte non è la sensibilizzazione sul tema che c’è, ma la formazione».

Lo stesso papa Francesco nella Laudato Si’ invita ad acquistare beni e servizi che rispettino i principi di un’ecologia integrale in tutte le fasi del loro ciclo di vita, dalla progettazione alla produzione, alla distribuzione, all’utilizzo e al fine vita (smaltimento o riciclo). Il pontefice invita a trasformare l’atto d’acquisto in uno strumento di affermazione di principi e valori e allo stesso tempo di sensibilizzazione. L’obiettivo ultimo è quello di modificare, nel senso di una sempre maggiore attenzione alla sostenibilità, il comportamento delle organizzazioni che producono quei beni e servizi, “forzandole” a considerare la loro impronta ambientale e sociale e a non assolutizzare la dimensione del profitto.
Ed è proprio qui che nasce la proposta formativa di Right Hub che spiega Luca Guzzabocca «si ispira ai concetti di responsabilità, di sostenibilità ambientale e sociale, di etica espressi nella Laudato si’ e li declina in pratiche, processi, strumenti concreti che i responsabili delle realtà del mondo non profit, laico e religioso, possono attuare nella loro azione quotidiana, per aiutarli a conseguire ancor meglio la propria mission facendo appunto leva sul valore generato dall’integrazione della sostenibilità nella vita dell’organizzazione. Il percorso formativo di Right Hub esplora in particolare i principi e criteri fondamentali da utilizzare nella ricerca, valutazione e selezione di prodotti, servizi e fornitori, che soddisfino specifici requisiti quanto a impatto ambientale, sociale ed etico».

Insomma, il passo da fare è considerare sia i costi totali sia i benefici che ci sono dalla coerenza dell’azione: «È un aspetto culturale da promuovere e che porta alle organizzazioni vantaggi anche reputazionali» continua Guzzabocca. «Un’organizzazione non profit può far vedere ai suoi donatori che i soldi vengono utilizzati in modo sostenibile. Le onp diventano così più attrattive, trasparenti e più credibili». Su questi temi tra i corsi di formazione in partenza a fine settembre Right Hub ne propone uno dedicato ai “Fondamentali della sostenibilità ambientale, sociale ed etica degli acquisti delle organizzazioni non profit” che ha l’obiettivo dare alle non profit, per esempio, i criteri di valutazione del profilo di responsabilità dei fornitori e a misurare benefici tangibili e intangibili.

In partura photo Miguel Villagran/Getty Images


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