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Nel mondo un caso di demenza ogni 3 secondi

Sono 46,8 milioni le persone affette da una forma di demenza nel mondo, oltre la metà per la malattia di Alzheimer. In Italia sono 1.241.000 persone con demenza. Federazione Alzheimer Italia ha diffuso i nuovi dati del Rapporto mondiale Alzheimer dell'Alzheimer's Disease International e per il 16 settembre a Milano ha organizzato un convegno pubblico

di Antonietta Nembri

Sono 46,8 milioni le persone nel mondo affette da una forma di demenza (la malattia di Alzheimer rappresenta il 50-60% delle demenze). Una cifra destinata quasi a raddoppiare ogni 20 anni fino a raggiunger 74,7 milioni di persone nel 2030 e 131,5 milioni nel 2050. Sono oltre 9,9 milioni i nuovi casi di demenza ogni anno, vale a dire un nuovo caso ogni 3,2 secondi.

Sono questi alcuni dei dati rilevati dal Rapporto mondiale Alzheimer 2015 “L’impatto Globale della Demenza: un’analisi di prevalenza, incidenza, costi e dati di tendenza” che Federazione Alzheimer Italia, rappresentante per il nostro Paese di ADI – Alzheimer’s Disease International, presenta nel nostro Paese.

Il Rapporto, inoltre, mostra che gli attuali costi economici e sociali della demenza ammontano a 818 miliardi di dollari e ci si aspetta che raggiungano 1000 miliardi di dollari in soli tre anni. Del resto i costi globali della demenza sono cresciuti del 35% rispetto ai 604 miliardi di dollari calcolati nel Rapporto Mondiale 2010. Questo significa che, se l’assistenza per la demenza fosse una nazione, sarebbe la diciottesima economia nel mondo e il suo valore economico supererebbe quello di aziende come Apple (742 miliardi) e Google (368 miliardi).

La presidente della Federazione Alzheimer Italia, Gabriella Salvini Porro commenta: ««Secondo il Rapporto ci sono attualmente in Italia 1.241.000 persone con demenza, che diventeranno 1.609.000 nel 2030 e 2.272.000 nel 2050. I nuovi casi nel 2015 sono 269.000 e i costi ammontano a 37.6 miliardi di euro. Alla luce di questi nuovi dati, chiediamo al nostro Governo di mettere in atto il Piano Nazionale Demenze assegnandogli i finanziamenti adeguati per supportare concretamente i malati e le loro famiglie».

Nel rapporto 2015 vengono aggiornati i dati dell’Adi sulla prevalenza, incidenza e costi della demenza a livello mondiale e mette in luce il crescente impatto che ha sui Paesi a basso e medio reddito; percentuale destinata ad aumentare al 68% nel 2050, soprattutto a causa della crescita e dell’invecchiamento della popolazione. Si stima inoltre che nel 2050 quasi la metà delle persone affette da demenza vivranno in Asia.

L’aggiornamento delle cifre si basa su una nuova ricerca condotta dal professor Martin Prince del King’s College di Londra per il Global Observatory for Ageing and Dementia Care. Queste nuove scoperte tengono in considerazione sia il crescente numero di persone anziane, dovuto all’invecchiamento della popolazione, sia le nuove e più aggiornate evidenze sul numero dei malati con demenza e i costi ai quali vanno incontro. «Ora possiamo dire di avere sottostimato la portata dell’epidemia odierna e futura di circa il 12-13% rispetto al Rapporto Mondiale 2009 e con un andamento dei costi che cresce più rapidamente del numero di persone malate», afferma Martin Prince.

Alla luce di questi risultati, Adi chiede che la classe politica di tutto il mondo affronti questo problema con una visione e una partecipazione più ampia, in particolar modo delle nazioni che fanno parte del G20. Il Rapporto indica come priorità l’esigenza di maggiori fondi alla ricerca per la cura, assistenza e prevenzione della malattia.

Marc Wortmann, direttore esecutivo di Adi, commenta: «La crescita globale dei costi della demenza rappresenta una sfida per tutti i sistemi mondiali di welfare. Questi risultati dimostrano una necessità urgente di implementare strategie e legislazioni atte a permettere una migliore qualità di vita per le persone che convivono con la demenza, sia oggi sia in futuro».

«Dobbiamo utilizzare queste nuove evidenze per spingere a livello internazionale un movimento che possa combattere lo stigma causato dalla demenza e che permetta la nascita e la crescita di Dementia friendly communities», afferma nel sottolineare le priorità dell’Adi il presidente Glenn Rees. «Sono necessarie, inoltre, azioni mirate ad aumentare la possibilità di accesso a diagnosi tempestiva, supporto post-diagnostico e migliore accesso all’assistenza, soprattutto in Paesi a basso e medio reddito».

Il Rapporto Mondiale Alzheimer 2015 è disponibile su www.worldalzreport2015.org/ e sul sito della Federazione italiana www.alzheimer.it/report2015.html.

Il 16 settembre a Milano, in occasione della Giornata mondiale Alzheimer la Federazione Alzheimer Italia promuove il convegno "RIcordati di me – Gli ultimi dati delal ricerca scientifica alla luce della Dementia-friendly Community" (dettagli in agenda)

Immagine in apertura © Cathy Greenblat, dal libro, LOVE, LOSS AND LAUGHTER, Lyons Press, Marzo 2012