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Al Festival di Venezia, Michelle Hunziker contro l’alienazione parentale

Al Festival del Cinema “Ancora un’altra storia”, un cortometraggio scritto e diretto da Gabriele Pignotta e composto da tre diverse storie che trattano il tema della cosiddetta Alienazione Parentale

di Monica Straniero

Secondo una ricerca condotta dal Copenhagen Consensus Center, una Ong dove lavorano più di cinquanta economisti e specializzata in analisi economiche dei fenomeni mondiali, le violenze domestiche contro donne e bambini costano all'economia globale 8.000 miliardi di dollari, l’equivalente dell’11,2 per cento del Pil. Una cifra che supera di gran lunga i costi e i morti per le guerre, come sostengono i due autori dell’indagine. Ma se ai costi economici e sociali della violenza sulle donne si aggiungono quelli personali, il costo complessivo diventa allora di difficile quantificazione. In Italia, in base ai dati Istat, il 31.5 per cento delle donne italiane di età compresa tra i 16 e i 70 anni ha subìto violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita.

Eppure nonostante sia trascorso più di un anno dall’entrata in vigore della legge italiana per il contrasto della violenza di genere, il femminicidio è un fenomeno in continua ascesa”. Con queste parole Giulia Bongiorno, 48enne palermitana, avvocato penalista presso il foro di Roma, spiega perché insieme alla showgirl Michelle Hunziker, ha creato nel 2007 una fondazione, Doppia Difesa, per offrire consulenza, assistenza legale e psicologica a donne vittime di abusi, violenze e discriminazioni. E allo stesso tempo sensibilizzare l’opinione pubblica contro la violenza in casa, spesso trascurata nello stesso modo degli incidenti d’auto, che uccidono di più, ma attirano meno attenzione dei disastri aerei.

“Ma c’è anche un altro fenomeno di cui si parla troppo poco: l’alienazione parentale. “Il 45% delle coppie si separa ma questo non dà diritto di armare i figli ai danni dell’ex partner. In Italia, è una situazione che invece vivono 1/3 dei figli di genitori separati. Con conseguenze disastrose sulla crescita”, racconta la conduttrice di Striscia la notizia.

Così le due donne, forti della notorietà e credibilità acquisite negli anni, si sono presentate alla 72^ edizione del Festival di Venezia per presentare “Ancora un’altra storia”, un cortometraggio scritto e diretto da Gabriele Pignotta e composto da tre diverse storie che trattano il tema della cosiddetta Alienazione Parentale. Il corto evita accuratamente di entrare nel dibattito scientifico attualmente in corso per stabilire se tale fenomeno sia catalogabile o no a livello patologico. Peraltro alcuni giuristi continuano a dichiararsi contrari alla sua ammissione in campo giuridico, in quanto, sostengono, nell’ordinamento italiano vi sono già norme civili e penali adeguate a sanzionare comportamenti pregiudizievoli dell’interesse dei figli.

L’Alienazione Genitoriale o Parentale fu considerata una sindrome (Parental Alienation Syndrom o PAS) nel 1985 da Richard Gardner. Lo psichiatra la definì come il modo in cui un genitore può abusare del suo potere per trasformare in odio, l’iniziale amore del figlio per l’altro genitore. Nel nostro paese la “PAS” è balzata all’attenzione dell’opinione pubblica con il c.d. “caso di Cittadella”, dove una madre ha perso la potestà genitoriale dopo aver lungamente privato il bambino del suo papà. La questione tocca il suo picco mediatico a maggio 2015, quando Bongiorno e Hunziker comunicano a ‘Che tempo che fa’, di voler avanzare una proposta di legge che renda “l'alienazione parentale”, reato perseguibile penalmente. Accusate di favorire i padri violenti, le fondatrici di Doppia Difesa spiegano di “non avere alcuna pretesa di normativizzare la PAS intesa come malattia, ma di voler denunciare un allarmante fenomeno sociale che richiede l’attenzione del legislatore”.

Ogni episodio del corto ha come protagonista una coppia di personaggi: Raoul Bova e Andrea Osvart interpretano “Una bella giornata” in cui la madre tenta di mettere il figlio contro il suo ex marito; ne “Il colloquio”, Rolando Ravello e Chiara Francini non trovano un accordo su come educare la figlia che ha problemi a scuola; Vinicio Marchioni e Ambra Angiolini discutono chi e quando debba vedere la figlia ne “I turni per stare con lei”.

L'obiettivo è, in sintesi, trasmettere allo spettatore dei modelli che possano stimolare comportamenti positivi verso i propri figli, anche quando ci si trovi in presenza di profonde divergenze, rivelano Bongiorno ed Hunziker. – Tutti gli episodi guardano a una conclusione pacifica e condivisa tra i due ex coniugi, grazie all’utilizzo del dialogo, dapprima negato e infine cercato e accettato.


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