Cooperazione & Relazioni internazionali

#Bike4Truce2016, due ruote per la Tregua Olimpica

La Fondazione Olos di Pescara lancia una petizione popolare per sollecitare il Consiglio di Sicurezza dell'Onu in occasione dei prossimi Giochi di Rio2016 e candida la bicicletta al Nobel per la Pace

di Redazione

La Tregua Olimpica è quel periodo sacro e inviolabile che accompagnava i Giochi di Olimpia e durante il quale, nell'Antica Grecia, venivano sospese tutte le ostilità. A un anno dai Giochi di Rio2016, la Fondazione Olos intende lancia una petizione per chiedere al Consiglio di Sicurezza dell'Onu di decretare l'impegno di cessare ogni azione armata offensiva nel periodo di celebrazione dei giochi olimpici. Un passo importante perché assumerebbe carattere vincolante per gli Stati membri.

La partecipazione della Fondazione Olos ai prossimi Giochi Olimpici di Rio2016 per promuovere la bicicletta come strumento per sostenere la "guerra alla guerra" nasce dall'esperienza di Londra 2012. Nell'estate di quell'anno dodici ciclisti partirono per un tour su pedali da Polleur in Belgio (culla della dichiarazione dei diritti umani del 1789) e arrivarono a Londra tra la fine dei Giochi Olimpici e l'inizio dei Paralimpici, manifestando a favore del rispetto della Tregua Olimpica sotto il Parlamento Britannico. Sette giorni di pedalata ma anche di riprese.

Dall'avventura è nato il film documentario "Bike4Truce. La bicicletta come strumento di tregua" prodotto dalla Fondazione Olos Multimedia e diretto dal "ciclo regista" Peter Ranalli. Nel documentario i ciclisti, tra cui i due atleti olimpionici Giovanni De Benedictis e Fabrizia D'Ottavio, raccontano se stessi e il loro impegno nel portare i temi della Tregua Olimpica nella vita di tutti i giorni. Il film sarà proiettato in anteprima a Milano martedì 22 settembre, ultimo giorno della Settimana Europea della Mobilità, presso CasAbruzzo in via Fiori Chiari 9 alle 18, in collaborazione con FIAB- Pescara Bici e FIAB-Milano Ciclobby.

«Il progetto di Bike4Truce è ambizioso, ma siamo convinti che, mai come oggi, in presenza di contrasti epocali che fanno temere un'imminente destrutturazione degli equilibri mondiali, sia proprio la società civile a dover lanciare un forte segnale di pratica di convivenza pacifica. Il fatto che questa ambizione nasca "dal basso" la rende molto più forte ma sono indispensabili alleanze con partner, grandi e piccoli, che credano nell'iniziativa, apportino nuove idee e sostengano la realizzazione delle attività che potranno farci conoscere dal maggior numero di persone. In questo senso i miei ringraziamenti vanno alla Regione Abruzzo, all'associazione FIAB Ciclobby di Milano e alla Valagro che, per prima, ha creduto nel nostro progetto. Io ci credo, anzi, il mio sogno, e non solo il mio, è quello di candidare la bicicletta a Premio Nobel per la Pace», ha commentato Valerio di Vincenzo, promotore di Bike4Truce e presidente della Fondazione Olos.

Nelle prossime settimane sul sito www.bike4truce.org sarà inoltre aperta la campagna di crowdfunding che consentirà a cittadini, aziende e istituzioni di appoggiare economicamente l'attivazione di concorsi tematici che saranno annunciati e regolati da bandi. In particolare, il concorso principale prevede la presentazione di opere originali che sostengano la candidatura della bicicletta a Premio Nobel per la Pace.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA