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Sla, donato al centro di Mistretta uno strumento per facilitare le cure

Grazie all'iniziativa delle figlie di una paziente della Fondazione Maugeri alcune associazioni di volontariato messinesi hanno raccolto i fondi necessari all'acquisto di un capnografo che evita i frequenti prelievi di sangue

di Redazione

Uno strumento per facilitare le cure deli malati di Sla. L’hanno donato alla Fondazione Salvatore Maugeri di Mistretta (Messina) alcune associazioni di volontariato messinese: l’Associazione convegni di cultura Maria Cristina di Savoia, il Rotary Club di Messina, l’International Inner Wheel.

Lo strumento in questione è un capnografo che, spiega il dottor Paolo Volanti, responsabile dell’Unità operativa di Neuroriabilitazione di FSM, «in quanto portatile e di facile utilizzo, permette nei soggetti ventilati, sia intubati che non, la misurazione della saturazione di ossigeno, della frequenza cardiaca e respiratoria, ma ancor più un efficace monitoraggio della capnografia ossia la misurazione dell’anidride carbonica presente nell’aria espirata». E tutto ciò, aggiunge Volanti, «in maniera non invasiva, evitando l’esecuzione di frequenti e ‘fastidiosi’ prelievi arteriosi necessari per gli esami emogasanalitici».

La donazione è avvenuta oggi al Centro Sla di FSM, presenti anche Laura e Cristina Simoncini, due giovani messinesi che hanno lanciato l’iniziativa e coinvolto le associazioni nella raccolta fondi. Sono le figlie di Anna Passalacqua, a lungo assistita proprio a Mistretta e scomparsa due anni fa. Nella memoria della madre, le due giovani si sono attivate, mettendo in moto la catena di solidarietà, finché non si sono raccolti i 1.200 euro necessari per l’acquisto del capnografo.

Alla cerimonia ha partecipato il dottor Domenico Di Cicco, responsabile dei tre presidi di FSM in Sicilia, Sciacca e Ribera, nell’Agrigentino, e appunto Mistretta, che ha ringraziato «a nome di FSM e di tutti gli assistiti e i familiari», le due sorelle «unitamente alle associazioni che hanno condiviso la donazione dell’apparecchio, che consentirà ridurre il ricorso a esami invasivi e lo stresso dei pazienti».

A ricordo della donazione, è stata posta all’interno del Centro una targa con una frase dell’astrofisico britannico Stephen Hawking, colpito da una grave atrofia: «Per quanto difficile possa essere la vita, c’è sempre qualcosa che è possibile fare. Guardate le stelle invece dei vostri piedi».


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