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A Verona il La alle sinergie per la rigenerazione urbana

Alla XV festa del volontariato veronese, promossa dal locale Csv un convegno lancia un possibile bando di idee per valutare propositi e iniziative dal mondo del volontariato, dai comitati locali e dalla cittadinanza

di Redazione

Nel corso della quindicesima edizione della Festa del Volontariato di Verona che si è appena conclusa un convegno è stato dedicato a una riflessione sugli spazi vuoti da far rivivere, sussidiarietà e rigenerazione urbana. E non ci si è fermati alla sola riflessione, ma è emerso un impegno concreto.

Durante il convegno “Io vivo qui. Beni comuni, sviluppo sociale ed economico, rigenerazione urbana”, infatti, è stata lanciata l’idea di realizzare un bando di idee condiviso tra Csv, Co.Ge. Comitato di Gestione del Fondo Speciale Regionale per il Volontariato, Veneto e Fondazione Cariverona per stimolare la creatività e dare libero sfogo e circolazione a nuovi modelli di riuso e recupero degli spazi urbani. «Un bando di idee condiviso per l'utilizzo degli spazi vuoti che faccia da attivatore di nuovi spunti, propositi e iniziative che vengono dal mondo del volontariato, dai comitati locali, dalla cittadinanza, è un ottimo punto di partenza. E non costa nulla», ha proposto Silvana Bortolami, presidente del Co.Ge. «Una volta messe insieme le idee, si possono trovare e condividere altre forme di finanziamento».

L'esigenza di ripensare gli spazi inutilizzati, capire in che modo farli rivivere, strapparli al degrado di cui spesso sono protagonisti e che generano, è pressante. «Dal '47 al '60 la costruzione di nuovi edifici ha avuto una crescita esponenziale del 400per cento. La popolazione non è cresciuta così tanto e, a livello nazionale, ci sono ben cinque milioni di edifici vuoti», ha riassunto Giovanni Campagnoli, autore del libro Riusiamo l'Italia. «Siamo pieni di spazi vuoti, e in un momento in cui la disoccupazione giovanile è al 34%, ecco che startup e iniziative creative che abbiano come obiettivo quello di creare lavoro facendo leva su progetti innovativi di rigenerazione urbana, possono risultare vincenti. Per partire, non sono necessari investimenti milionari, si può procedere a piccoli passi», per Campagnoli servirebbe anche «Favorire un processo di sburocratizzazione».

Sul territorio veronese ci sono 845mila metri in disuso solo per quel che riguarda le ex aree militari. «Una potenzialità enorme, certo, ma anche un'incognita non indifferente e una sfida», riflette Michele De Mori, presidente di AGILE Arte Giovani Impresa Ecc «sono spazi strategici nei quali è possibile avviare oggi importanti processi di rigenerazione urbana e di promozione di attività culturali e sociali in un'ottica di miglioramento della qualità di vita della comunità». Franco Dalla Mura di Labsus Laboratorio per la sussidiarietà, che ha fatto un plauso al Comune di Verona per il suo nuovo “regolamento” che consente la collaborazione fra cittadini e amministrazione a proposito di beni comuni. «Lo stanziamento che l'amministrazione ha previsto, verrà utilizzato per testarlo nella quotidianità e non sarà investito in consulenze varie: questo mi sembra già un ottimo punto di partenza», ha spiegato Dalla Mura, specificando che a livello nazionale, 140 Comuni hanno iniziato a redigere un regolamento sulla sussidiarietà e 60 di questi lo hanno già adottato.

A chiudere il convegno l’intervento di Giovanni Sala, vice presidente vicario della Fondazione Cariverona «quello degli spazi vuoti è un problema che colpisce soprattutto le ex città militari e quei luoghi fortificati che hanno avuto un ruolo e un utilizzo importante e strategico nei secoli scorsi e che ora sono invece svuotati».
«Siamo ben felici di poter collaborare a un progetto che possa contribuire al miglioramento della qualità della vita di tutti, attraverso un’iniziativa che coniughi riattivazione di spazi abbandonati, volontariato, attività giovanili, prendendoci cura del luogo in cui viviamo» afferma Chiara Tommasini, presidente del CSV Centro Servizio per il Volontariato di Verona (nella foto a sinistra). Che aggiunge «Ci auguriamo di poter presto creare nuove sinergie in questo senso, capaci di dare alla luce una proposta concreta».


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