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Fine vita: la California legalizza il suicidio assistito

Si tratta del quinto stato USA a rendere legale questa pratica. Il pioniere fu l'Oregon nel 1997: qui i suicidi da allora sono stati oltre 750. Mario Melazzini: «La vita è sempre degna, anche nella malattia»

di Gabriella Meroni

La California è il quinto stato degli Usa a legalizzare il suicidio medicalmente assistito. La legge è stata approvata ieri 6 ottobre e prevede che i malati «terminali» possano richiedere a un medico per iscritto e per due volte – a distanza di almeno 15 giorni – una dose di sedativi letale. I farmaci dovranno quindi essere assunti direttamente dal paziente. La California segue a grande distanza il primo stato USA ad aver legalizzato questa pratica, l’Oregon, che varò una normativa di questo tipo nel lontano 1997. Gli altri stati dove il suicidio assistito è legale sono Vermont, Washington e New Mexico. A oggi in Oregon sono stati 752 i pazienti a morire in base a questa legge, un numero sei volte inferiore a quanti avevano avanzato richiesta in questo senso. Circa un terzo degli aspiranti suicidi, inoltre, cambia idea all’ultimo momento e non assume i farmaci letali.

«In California il suicidio assistito purtroppo è legge», ha commentato su twitter Mario Melazzini, Presidente di AriSLA (Fondazione italiana per la ricerca sulla SLA) e Assessore alle attività produttive, ricerca e innovazione di Regione Lombardia. «Lo ribadisco: la vita è un dono da tutelare dal concepimento sino alla fine naturale», ha aggiunto Melazzini, che da tempo è schierato in difesa della dignità della vita, anche in condizioni particolarmente difficili, opponendosi all’idea «che alcune condizioni di salute rendono indegna la vita e che ogni azione si trasformi in un accanimento e in un calvario inutile».


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