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Gli infortuni sul lavoro restano un’emergenza

In occasione delle celebrazioni per la 65ᵃ edizione della Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro l’associazione sottolinea una preoccupante inversione di tendenza dei casi mortali dopo 10 anni di cali. A Roma manifestazione nazionale in collaborazione con l’Inail e la partecipazione delle massime istituzioni

di Redazione

Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio di Inail e Inps, domenica 11 ottobre l’Anmil ha celebrato in tutta Italia la 65esima Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro, istituzionalizzata nel ’98 con Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri, con manifestazioni che si sono svolte contemporaneamente in tutte le province grazie all’attivazione delle 500 sedi associative che hanno coinvolto gli oltre 400.000 iscritti. A sottolineare l’importanza del tema, anche il Papa, nell’Angelus ha rivolto un messaggio all’Anmil, presente con una delegazione in piazza San Pietro, e a tutte le vittime del lavoro.

La situazione del fenomeno infortunistico, stando agli ultimi dati provvisori Inail disponibili relativi al periodo 1° gennaio-31 agosto 2015, evidenziano un significativo aumento dei casi mortali passati da 652 nei primi 8 mesi del 2014 a 752 nel 2015 (+15%) mentre per quanto riguarda gli infortuni rallenta il calo registrato negli ultimi anni e, nel confronto tra il 1° gennaio-31 agosto 2015 e lo stesso periodo del 2014 la flessione è stato solo -4,1% con 410.000 denunce quest’anno.

«Una tendenza che se proseguirà, dopo un decennio ininterrotto di contrazione delle morti sul lavoro, vedrà l’anno in corso segnare una preoccupante inversione nell'andamento del fenomeno come non si verificava dal 2006», ha affermato il presidente Anmil Franco Bettoni.

Ma la Giornata ha voluto essere anche l’occasione per fare il punto sulla tutela prevista per i lavoratori infortunati o per quanti contraggono una malattia professionale: i risarcimenti e le rendite Inail vengono regolati dal Testo Unico infortuni che risale al 1945 e, nonostante le modifiche intervenute nel tempo, risulta essere anacronistico, inadeguato e iniquo. Peraltro, gli effetti della crisi che attraversa il paese non risparmiano le fasce sociali più deboli e, a questo proposito, in tutte le manifestazioni organizzate nelle varie province d’Italia, l’Anmil ha proseguito la raccolta firme per sostenere la petizione ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica contro la riforma dell’Isee che ha previsto l’inserimento della rendita Inail nella dichiarazione dei redditi a cui l’Associazione si è fortemente opposta sollevando illegittimità dell’inserimento di una prestazione che ha natura risarcitoria e non previdenziale, in vista dell’ormai prossimo pronunciamento in merito del Consiglio di Stato. Ad oggi le firme raccolte dall’Anmil sono state oltre 50.000 e in occasione della Giornata che coinvolge i 400.000 iscritti all’Associazione si auspica il raggiungimento delle 100.000 sottoscrizioni.

Mentre in tutta Italia si svolgevano le manifestazioni della 65ᵃ Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro, a Roma per l’evento nazionale, presso l’Auditorium della Direzione generale dell’Inail, si sono ritrovati a fare il punto sulla tutela prevista per i lavoratori infortunati o per quanti contraggono una malattia professionale: il Presidente nazionale Anmil Franco Bettoni; il Presidente dell’Inail Massimo De Felice: il Sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, On. Franca Biondelli; il Segretario della Commissione di inchiesta sugli infortuni sul lavoro del Senato, Sen. Serenella Fucksia; il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera, On. Cesare Damiano; il Presidente del Civ Inail, Francesco Rampi e l’Assessore regionale al Lavoro, Lucia Valente. (Nella foto di apertura un momento dei lavori).

«Il Testo Unico infortuni, che risale al 1965, risulta essere anacronistico, inadeguato e iniquo. Peraltro, gli effetti della crisi che attraversa il paese non risparmiano le fasce sociali più deboli e, a questo proposito, in tutte le manifestazioni organizzate nelle varie province d’Italia, l’Anmil sta proseguendo la raccolta firme per sostenere la petizione ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica contro la riforma dell’ISEE che ha previsto l’inserimento della rendita Inail nella dichiarazione dei redditi a cui l’Associazione si è fortemente opposta sollevando illegittimità dell’inserimento di una prestazione che ha natura risarcitoria e non previdenziale, in vista dell’ormai prossimo pronunciamento in merito del Consiglio di Stato. Ad oggi le firme raccolte dall’Anmil sono state oltre 50.000 e in occasione della Giornata di oggi si auspica il raggiungimento delle 100.000 sottoscrizioni», ha affermato il presidente Bettoni.

Il presidente dell'Inail Massimo De Felice ha sottolineato l’importanza della Rete di Alta Tecnologia frutto della collaborazione tra il Centro Protesi Inail di Budrio, l’Istituto di Alta Tecnologia e l’Istituto Sant’Anna di Pisa che hanno realizzato l’esoscheletro robotico, la protesi per la mano bionica, la protesi facciale. Ha espresso preoccupazione, come nell’anno precedente per il bilancio 2015, laddove dovessero esserci ulteriori riduzioni a carico dei conti Inail che «andrebbero a penalizzare gli obiettivi che l’Istituto vuole portare avanti”». Ha segnalato, sulla base dei dati provvisori dei primi 8 mesi dell’anno, un aumento degli infortuni tra i giovani e soprattutto la possibilità che quest’anno potrebbe segnare una battuta d’arresto nella diminuzione degli infortuni che continua dal 2008.

La senatrice Serenella Fucksia ha insistito sull’importanza «della formazione a partire dalla scuola per diffondere in maniera radicata la cultura della sicurezza». Si è soffermata sulla valutazione dei rischi emergenti per evitare un nuovo problema amianto in un mondo che cambia velocemente. Bisogna far capire l’importanza di investire in sicurezza che vuol dire investire in qualità e nella crescita del paese.

L’onorevole Cesare Damiano ha sottolineato che “i dati sulle denunce nei primi otto mesi di quest’anno fanno scattare un campanello d’allarme, che richiede interventi tempestivi, ad iniziare dalla completa attuazione delle norme per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro che a distanza di 7 anni dalla loro emanazione presentano ancora ben 27 punti da attuare”.

L’onorevole Franca Biondelli, su delega del Ministro Poletti ha sottolineato che «la lotta agli infortuni è un impegno prioritario per il Governo». Ha poi espresso grande apprezzamento per il lavoro dell’Anmil, evidenziando che «per la questione Isee occorrerà attendere la pronuncia del Consiglio di Stato con l’udienza già fissata per il prossimo 3 dicembre».