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Avellino, gli spari al maglificio sottratto ai clan non fermano l’inaugurazione

Mercoledì 21 ottobre alle 16.30, alla presenza del Prefetto e di don Ciotti di Libera, apre i battenti il progetto di riconversione lavorativa di una villa sottratta al clan Graziano a Quindici. Nonostante sia già arrivata l'intimidazione, sotto forma di colpi d'arma da fuoco all'entrata della struttura. "Non arrendiamoci, non ci fermeranno", indica la presidente di Confcooperative Campania

di Redazione

Quando apre il Maglificio 100 Quindici passi, confiscato alla Camorra a Quindici, in provincia di Avellino, e recuperato? Mercoledì 21 ottobre 2015. Nonostante l’attentato. Scoperto oggi, a poco più di 24 ore dall’inaugurazione: una crivellata di colpi alla porta d’entrata della sede, una chiara intimidazione della malavita a cui non va giù che un bene sottratto ai clan venga restituito alla collettività. Crivellata che però piega nessuno, tantomeno la cooperativa sociale Oasiproject e Federsolidarietà Confcooperative, i promotori della rinascita dell’opificio, situato all’interno di Villa Alta Chiara, struttura appartenuta al clan Graziano.

“È inaccettabile. A meno di ventiquattro ore dall’inaugurazione di un progetto importante come il Maglificio 100 Quindici Passi, ecco che la malavita imbraccia le armi e spara. Spara per sopraffare e tenere a bada chi agisce nella legalità, chi investe sul lavoro, chi crede nell’integrazione delle persone e nella crescita dei territori. Condanniamo il gesto senza se e senza ma. Un gesto che ci deve indignare, preoccupare e far scegliere da che parte stare”, sottolinea Maria Patrizia Stasi, presidente di Confcooperative Campania. “Ai nostri cooperatori dico: non arrendiamoci, e non pensiamo mai di essere dalla parte sbagliata. Le istituzioni e le comunità hanno il dovere di intervenire, di proteggere chi investe per il bene comune e per lo sviluppo dell’economia locale e regionale. Siamo vicini alla nostra cooperativa e a quanti si stanno impegnano per la legalità e l’occupazione”.

Il Maglificio, raro caso di immobile confiscato che torna a essere un sito industriale (vedi il caso modello di Calcestruzzi Ericina Libera società cooperativa, in provincia di Trapani) è un progetto d’impresa e inserimento lavorativo sostenuto da Fondazione Con Il Sud, che ha previsto la ristrutturazione della villa e l’adeguamento degli impianti dei locali dove verrà realizzata anche realizzata una scuola di arti e mestieri che darà lavoro ad almeno sette persone, selezionate con un bando pubblico. Il progetto è stato portato a compimento da Oasiproject anche grazie all’appoggio di Banca Etica, Libera, Energia sociale, Comune di Quindici e Diocesi di Nola. Il taglio del nastro è previsto per domani alle ore 16.30, alla presenza del presidente nazionale di Libera, don Luigi Ciotti, e il Prefetto di Avellino, Carlo Sessa.


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