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Lega del filo d’oro, Renzo Arbore e Neri Marcorè si passano il testimone

Si chiama “Non lascio, raddoppio” la nuova campagna di fundrasing per finanziare il nuovo Centro Nazionale di Osimo, raccoglierà in un unico polo di alta specializzazione tutti i servizi dislocati oggi in 15 edifici diversi

di Vittorio Sammarco

La Lega del Filo d'oro lancia una nuova campagna per aumentare i suoi preziosi servizi a vantaggio delle persone affette da doppia disabilità: sordità e cecità. Lo fa “adottando” slogan e due testimonial d’eccezione: “Non lascio, raddoppio”, con Renzo Arbore e Neri Marcorè che si passano il testimone (“spero ancora di poter lavorare per questa associazione che, io che non ho avuto figli, considero un po’ come una mia famiglia” dice lo showman da cinquanta protagonista delle scene, e storico volto a sostegno dell’associazione di Osimo). E, simpaticamente, oggi nella conferenza stampa di presentazione della campagna, aggiunge: ”Sono un po’ geloso, se lui sarà più bravo di me…

Ma a raddoppiare sarà soprattutto la struttura che nascerà con i fondi dei benefattori (però lo Stato – sottolinea il segretario generale della Lega Rossano Bartoli – deve fare la sua parte senza tirarsi indietro): il nuovo Centro Nazionale di Osimo, raccoglierà in un unico polo di alta specializzazione tutti i servizi dislocati oggi in 15 edifici diversi e si incrementeranno i posti letto per i ricoveri a tempo pieno che passeranno da 56 a 80, e quelli per la degenza diurna che arriveranno a 20. Saranno inoltre raddoppiati i posti del centro diagnostico da 4 a 8 e di conseguenza dimezzati i tempi delle liste di attesa per la valutazione iniziale.

“La nuova struttura – afferma Bartoli – ci permetterà di migliorare la qualità dei servizi, diventando un polo di eccellenza per la riabilitazione delle persone sordocieche, equiparabile alle principali organizzazioni europee”. Il nuovo Centro occuperà una superficie di 56mila mq e 24mila mq di spazi verdi; sarà composto da 9 edifici, 37 tra ambulatori medici (per diagnosi e riabilitazione) e laboratori per l’attività occupazionale; 40 aule didattiche; 50 posti per i familiari; 4 palestre per la fisioterapia e 2 piscine per l’idroterapia.

La Lega – che oltre ad avere il suo storico presidio nelle Marche – serve anche altri territori come Lesmo, Padova, Modena, Roma, Napoli, Molfetta, Termini Imerese, non intende fermarsi qui: “Abbiamo altre regioni dove vorremmo mette la “bandierina della Lega”, ha detto Bartoli. Alcune città dove ci stiamo orientando sono Novara e Torino, poi c’è la Calabria dove ci sono grandi richieste, la Basilicata o la Sardegna che è isolata nel vero senso, perchè ci sono pochi servizi. Il nostro impegno principale è trasferire la nostra esperienza in altre regioni, per cominciare un percorso dove le famiglie possono poi proseguire anche in autonomia. Non è che apriremo nuovi centri per forza, anche perché lo sforzo forse sarebbe fuori dalla nostra portata. Ma vogliamo mettere la nostra esperienza e competenza al servizio di altri. Il desiderio è si di crescere, ma le istituzioni ci devono venire incontro.”

Alla Lega, che da 50 anni con 500 dipendenti e 600 volontari assiste quasi 800 utenti seguiti ogni anno grazie alla generosità di 500mila sostenitori, sanno bene che le persone bisognose di questo servizio sono molte di più (a breve saranno diffusi i dati di una ricerca). Ed è per questo che si richiede il “raddoppio” delle erogazioni di tanta gente di buona volontà, non solo fidelizzando chi già lo fa, ma anche “conquistandone” di nuovi.

Perciò la campagna sarà ad ampio raggio e su più canali: (on-line, vedi il nuovo sito www.centro.legadelfilodoro.it, e per chi vuole condividerla c’è l’hastag #nonlasciomaraddoppio). Oggi partirà quella televisiva con gli spot che conterà soprattutto sul vedere i volti e i sorrisi di chi vive in contatto con lo spirito e la bellezza di questo modello di accoglienza e d’inserimento.

Il sorriso di Sophia, innanzitutto, la nuova vera “star” della campagna (grazie alla Lega, dopo il suo primo giorno di scuola “per la prima volta ho avuto la sensazione – dice la mamma – che fosse una bambina come tutte le altre, che faceva la sua vita. E mi sono messa a piangere di gioia).

E poi l’emozione sincera dell’attore, nuovo “doppio” testimonial, il bravissimo Neri Marcorè, cinquantenne e marchigiano come la Lega. Cosa ho provato a conoscere Sophia e Benito, i due piccoli ospiti del Centro?

“Un’emozione indescrivibile. Prenderli tra le braccia, vedere accendersi un sorriso sui loro volti, mi ha fatto capire la potenza della vita e dell’amore. In ognuno di noi c’è un tesoro che può essere scoperto con l’attenzione e la cura, con uno sguardo vero e intimo verso l’altro. E quanto più è difficile scoprire questo tesoro tanto più è prezioso e sbalorditivo”. E quindi ora lancia questo messaggio ai suoi tanti fan. “La Lega del Filo d’Oro non solo non lascia ma raddoppia i suoi sforzi, le sue cure. Anche voi non lasciate: raddoppiate il vostro sostegno: chi lo fa è veramente un grande!”.


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