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Giulia, l’housing che non c’era

Una struttura con 48 alloggi per residenze non superiori a 18 mesi e per rilanciare le storie delle persone che verranno ospitate. È un progetto dell’Opera Barolo, una realtà sociale che si dimostra ben attiva dopo 200 anni di storia.

di Anna Spena

Il nome era già scritto: Giulia. È il nome del nuovo progetto di Housing sociale che il 24 ottobre viene inaugurato a Torino e che vede in prima linea l’Opera Barolo, cioè la straordinaria iniziativa solidale voluta e pensata due secoli fa da Giulia, l’ultima marchesa di Barolo. Fu la marchesa, in anticipo sui tempi, a immaginare il “Rifugio”, cioè un luogo per proteggere le donne che provenivano da esperienze tragiche, in primis dalle carceri, con il “Rifugino” per le bambine abbandonate, “che non avevano nulla e non erano di nessuno”. 200 Persone sottratte ad ingranaggi pericolosi per il loro futuro, la cui vita segnata da miseria morale acquistava un senso con l’istruzione, la professionalizzazione, lo sviluppo delle competenze relazionali e l’incontro pieno e profondo con i principi dell’umanesimo cristiano. Il “Rifugio” ha mantenuto la missione originaria fino al secondo dopo guerra, momento in cui la Città vi insediò, fino al 2006, gli Uffici Minori e Migranti. A seguire, con gli spazi abbandonati, recependo le esigenze espresse dagli Assessorati alle Politiche Sociali del territorio in merito alle esigenze abitative, nel 2008 l’Opera – l’ente voluto come proprio erede universale dalla Marchesa- ha avviato un ambizioso percorso progettuale di rigenerazione urbanistica e sociale nel solco del pensiero della propria fondatrice. L’Opera ha trasformato il “Rifugio” nell’Housing Sociale “Giulia”, concorrendo, come ente promotore e proprietario, con la partecipazione determinante della Cooperativa Di Vittorio, al bando della Regione Piemonte “Casi Pilota di housing sociale”; un percorso che ha visto strettamente a suo fianco con un progetto innovativo di sistema la Regione e il Comune e ora, con le loro competenze, la Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT da tempo attive sul tema. L’Housing Sociale Giulia sarà gestito dalla Cooperativa Co-abitare, membro del Consorzio Kairos realtà torinese con una notevole esperienza – insieme al Consorzio Mestieri – in merito alle politiche attive del lavoro.

L’Housing Sociale “Giulia” sarà il nuovo “Rifugio”, una casa temporanea con 48 alloggi, per inserimenti non superiori ai 18 mesi, il tempo necessario per irrobustire il progetto di vita di persone in difficoltà. Sarà anche luogo per ospitare studenti e giovani lavoratori fuori sede.

Il progetto si caratterizza e differenzia nei confronti dei servizi di Housing sociale presenti in città per il suo target: persone con redditi bassi, ma con un alto potenziale personale e una significativa intenzionalità a riconfigurare se stessi in vista di un miglioramento della propria condizione lavorativa. L’Opera ha quindi immaginato con il gestore un progetto di servizi specializzati e personalizzati per l’orientamento professionale e il matching domanda e offerta del lavoro, un’occasione per inserire i beneficiari dentro una rete di risorse economiche, sociali e relazionali che possano favorire il miglioramento concreto ed efficace della loro qualità della vita. Il gestore potrà trovare nel Distretto Sociale stesso un potenziale eco-sistema e sinergie per favorire il passaggio dalla residenza temporanea collettiva verso l’autonomia.

In più l’Opera ci ha messo l’arte. Ha invitato un grande artista internazionale, David Tremlett, che ha realizzato un’opera a “quattro mani” con Ferruccio Dotta, l’assistente che lo accompagna nel mondo, con la giovane Lola Bunting, ha realizzato un immenso wall painting coinvolgendo in un cantiere di pratica ed espressione gli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Torino, provenienti da quattro paesi, guidati da Pippa Leonardi. L’opera d’arte “Rithm and form” così dà il benvenuto a tutti gli ospiti, abbracciando le parti comuni, accompagnandoli lungo tutti i corridoi di accesso alle abitazioni, invitando all’esplorazione tutta la città e coloro che non conoscono questa realtà.


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