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Casa Don Bosco: da Expo all’Ucraina

Il padiglione dei Salesiani all'Esposizione Universale troverà una nuova vita nell'Est Europa diventando un centro di educazione e formazione per i giovani di Vynnyky

di Redazione

Casa Don Bosco a Expo è un Padiglione speciale, visto che si tratta dell’unico che porta il nome di una persona, anzi di un Santo ed è anche il solo che fa riferimento ad una famiglia religiosa e non ad uno Stato, un’organizzazione o un’azienda e che può vantare la propria presenza in più di 130 Paesi nel mondo.

Ora dopo sei intensi mesi vissuti all’interno di Expo, troverà nuova vita nei territori dell’Est Europa, più precisamente a Vynnyky, città ucraina nella quale giungerà non appena l’Esposizione Universale terminerà. Nuova vita e nuove avventure attendono dunque questa casa, realizzata avendo come obiettivo quello di renderla il più possibile vicina ad una vera e propria dimora accogliente, calda, rassicurante e aperta al confronto. La destinazione d’uso di Casa Don Bosco per il post Expo è stata fin da subito chiara: il significato intrinseco con il quale essa è stata costruita, espresso chiaramente anche dal motto scelto dalla Famiglia Salesiana per questa edizione dell’Esposizione Universale “Educare i giovani, energia per la vita”, trova attuazione nella decisione di trasformarla in un centro di formazione ed educazione destinato ai giovani dell’Ucraina. Nella giornata di ieri è proprio questo passaggio ad essere stato celebrato: la consegna simbolica delle chiavi di Casa Don Bosco da parte di Ercole Lucchini, Operation Manager del Padiglione a Don Yuriy Smakous, Segretario ispettoriale dell'Ucraina e Delegato per la comunicazione sociale.

«Expo ci ha dato una grande opportunità: trasmettere i valori del metodo educativo salesiano ad un pubblico ampio. Gli obiettivi di comunicazione e lo scopo educativo di Casa Don Bosco sono stati raggiunti grazie alle numerose iniziative susseguitesi all’interno del Padiglione, eventi che hanno permesso uno scambio continuo tra il mondo dei giovani, la loro educazione e formazione e il mondo professionale ed imprenditoriale», ha dichiarato Ercole Lucchini, Operation Manager di Casa Don Bosco.

Don Yuriy Smakous, Segretario ispettoriale dell'Ucraina e Delegato per la comunicazione sociale ha ringraziato «a nome dei Salesiani dell’Ucraina e dei nostri giovani per il dono di Casa Don Bosco», aggiungendo che «l'edificio fungerà da oratorio salesiano a Vynnyky, una cittadina vicina alla metropoli dell’Occidente ucraino Lviv (Leopoli). Fin dall’inizio Casa Don Bosco è stata pensata per divenire un centro dedicato ai giovani dell’Ucraina, indirettamente Don bosco e la sua Casa hanno svolto il compito di rappresentare il nostro Paese in Expo Milano 2015, un gesto simbolico molto significativo per la nostra gente».

«Abbiamo da sempre immaginato questa data come il compimento di un percorso partito un anno fa, qualcosa che abbiamo sognato fin dall’inizio e che adesso ha trovatouna sua connotazione definitiva grazie al dono ai giovani di Vynnyky», ha commentato Don Claudio Belfiore, Delegato del Rettor Maggiore. «Trovarsi a celebrare questo passaggio in maniera ufficiale rappresenta una tappa fondamentale per noi, un momento nel quale il vero significato della nostra presenza in Expo trova la sua più grande attuazione».

Infine Suor Giuseppina Barbanti, Delegata per le Figlie di Maria Ausiliatrice, ha commentato: «Expo Milano 2015 ha permesso di rivitalizzare nell’oggi il pensiero e lo stile educativo divulgati dal Santo nella sua vita, dimostrando quanto il suo carisma sia ancora vivo e continui a colmare i cuori delle persone e dei giovani. La cosa più bella è che la vita di questa vera e propria dimora non troverà una fine con Expo ma proseguirà, passando da un semestre di grande esposizione mediatica a contatto con un vasto pubblico, ad un ambiente salesiano, quello di Vynnyky, nel quale la parola di don Bosco continuerà ad essere un punto di riferimento per tanti giovani».


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