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Cooperazione & Relazioni internazionali

Francesco e Francisquito, il papa battezza il figlio del Cartonero

È accaduto sabato 31 ottobre in Santa Marta, a Roma: il padre del neonato è un amico fraterno del pontefice e rappresentante del movimento popolare argentino dei raccoglitori di cartone. "Non smettiamo mai di lottare contro l'esclusione sociale", invita Francesco nel battezzare anche le mani del piccolo che porta il suo nome

di Daniele Biella

L’hanno chiamato Francisco, ma è Francisquito per tutti, compreso per papa Francesco, che l’ha battezzato sabato 31 ottobre 2015 a Roma in Santa Marta: il piccolo, nato il 20 marzo di quest’anno, porta il nome papale perché il proprio babbo è un amico fraterno del pontefice. Sì, Sergio Sanchez, uno dei più noti rappresentati del Movimento popolare dei Cartoneros, i “raccoglitori di cartone” – uno dei lavori più diffusi tra la popolazione povera dell’Argentina come di altri Paesi dell’America Latina – è amico del papa dal 2005, da quando l’allora arcivescovo della capitale argentina Jorge Bergoglio appoggiò la lotta dei Cartoneros di Buenos Aires che chiedevano più azioni contro il lavoro infantile nel settore del riciclaggio dei materiale e la promozione di nuove azioni per favorire l’economia popolare.

“Il papa non ha unto a Francisquisto solo la fronte e il petto, ma anche le mani, un ulteriore segno simbolico per chiedere un lavoro degno per tutti”, ha spiegato Sanchez, che si era presentato per la prima volta a Roma il 19 marzo 2013, il giorno dell’elezione dell’attuale papa, vestito da Cartonero allora come al momento del battesimo del figlio. “Questo evento simbolico è importante per tutta la nostra gente, perché tornare con un segno così importante in Argentina, nelle comunità dove si vive attualmente un momento di cambio e incertezza per il futuro, è fondamentale per mantenere la speranza nel cambiamento e nell’aumento di pari opportunità”, sottolinea Sanchez.

La cerimonia del battesimo è stata intima, con pochi invitati, tra questi oltre ai genitori erano presenti il padrino, l’avvocato Juan Grabois, membro della Confederazione dei lavoratori di economia popolare, e il padre gesuita del Consiglio pontificio Giustizia e pace, Michael Czerny, che nell’ottobre 2014 aveva organizzato a Roma l’Emmp, Encuentro mundial de los movimientos populares, Incontro mondiale dei movimenti popolari.

Sanchez il Cartonero aveva incontrato papa Francesco anche in Bolivia, nel luglio scorso. “Ogni volta che mi vede, Francesco sorride. Chiede di pregare per lui”, racconta, “e di non smettere mai di lottare contro l’esclusione sociale delle popolazioni più vulnerabili”.


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