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Lega del Filo d’Oro: inaugurata la nuova sede di Padova

L'associazione punto di riferimento nazionale per i sordociechi contava già cinque Centri Residenziali e due Sedi Territoriali, a Milano e Roma, a cui si è aggiunta quella di Padova, inaugurata il 20 novembre. Ecco quali servizi offrirà agli utenti e alle famiglie del Veneto

di Gabriella Meroni

La vocazione della Lega del Filo d’Oro, nata 50 anni fa in provincia, è diventata nel tempo quella di essere punto di riferimento nazionale per l’assistenza, la riabilitazione e il reinserimento delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. Alla crescita dell’Associazione – che oggi annovera oltre 500 dipendenti, quasi 600 volontari, 400mila sostenitori – si è infatti accompagnata la diffusione territoriale, tanto è vero che oggi la “Lega” conta 5 Centri Residenziali (a Osimo, Lesmo, Modena, Molfetta, Termini Imerese) e 3 Sedi Territoriali: a Roma, Napoli e – novità del 2015 – la Sede Territoriale di Padova, aperta per rispondere alle esigenze delle famiglie del Veneto.

Operativa dal 1° ottobre in via Chioggia 2, la nuova sede è stata inaugurata il 20 novembre in occasione dell’VIII Forum del Volontari, e rappresenta un’ulteriore dimostrazione di vicinanza agli utenti che la Lega del Filo d’Oro ha voluto dare, oltre che un segno di collaborazione tra diverse realtà del terzo settore. In questo caso, la sinergia con la Fondazione Opera Immacolata Concezione di Padova, che ha messo a disposizione le sue strutture per lo svolgimento delle attività, è quindi determinante per arrivare a questo traguardo.

I servizi offerti dalle sedi territoriali rappresentano infatti il segno tangibile della volontà dell’associazione di rispondere alle esigenze delle persone sordocieche promuovendo il loro inserimento attivo nel tessuto sociale di appartenenza. Solo nel 2014, ad esempio, i servizi territoriali della Lega – erogati dalle sedi territoriali e dai centri residenziali – sono stati il riferimento per 437 persone sordocieche e per le loro famiglie. Presso ciascuna sede territoriale, lavorano assieme assistenti sociali ed educatori con lo scopo di attivare tutte le risorse sul territorio. In pratica, l’assistente sociale avvia i contatti con il Comune, le scuole, le diverse strutture pubbliche e private – a seconda dei progetti che si intendono promuovere – mentre l’educatore accompagna la persona sordocieca nella realizzazione di un progetto individuale, mettendo in rete anche le figure che poi diventeranno di riferimento per il suo futuro. I servizi territoriali si occupano anche di organizzare proposte di carattere ricreativo-culturale e week-end per le persone sordocieche: queste iniziative permettono infatti di incrementare le opportunità di socializzazione per gli utenti e, al contempo, offrono momenti di sollievo per le loro famiglie.

Nella foto di Nicholas Tarantino: il taglio del nastro, avvenuto alla presenza del Segretario Generale Rossano Bartoli (primo a sinistra) e del presidente Francesco Marchesi (al suo fianco)


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