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L’Aquila, il mio futuro è qui. Parole e immagini dai giovani

Viene presentato venerdì 18 dicembre il percorso multimediale realizzato dagli allievi del Corso di Reportage audiovisivo della scuola nazionale di Cinema dell'Abruzzo, frutto di una ricerca sui ragazzi aquilani tra i 15 e i 30 anni a sei anni dal terremoto

di Antonietta Nembri

«Situazione attuale: in fase di riallestimento» è una delle testimonianze raccolte durante la ricerca fra gli adolescenti e i giovani dell’Aquila. 150 i contattati e intervistati tra i 15 e 30 anni dagli allievi del corso di Reportage audiovisivo della sede Abruzzo della Scuola nazionale di Cinema. Il risultato di questo lavoro, condotto sei anni dopo il devastante terremoto del 2009 è “L’Aquila, il mio futuro è qui”, un percorso multimediale. A coordinare il lavoro il sociologo Stefano Laffi, mentre la direzione didattica è di Daniele Segre.
Nel descrivere i risultati Laffi scrive: «I ragazzi e le ragazze dell’Aquila, nelle parole delle loro interviste e nei loro testi scelgono di raccontarsi attraverso la città, i legami di amicizia, la condizione di incertezza, la voglia di andare oltre», perché per loro non c’è «nostalgia del passato o della routine quotidiana bruscamente interrotte», bensì «il dispiacere di non poter godere oggi di una bellezza – quella architettonica e culturale – che si continua a vedere e riconoscere, ma non si può vivere dietro le impalcature».

"L’Aquila, il mio futuro è qui" viene presentato venerdì 18 dicembre (ore 11, nella sede della scuola all’Aquila) e si mostra come un vero e proprio ritratto di una generazione in cui si integrano i linguaggi della scrittura, della fotografia, della radiofonia, dell’audiovisivo, accompagnati da una raccolta di dati e di testimonianze di ragazzi e di adulti che, per il loro ruolo, risultano testimoni privilegiati della loro condizione, dalle aspirazioni ai timori. Tra i ragazzi ci sono lavoratori, studenti degli Istituti superiori, universitari, ricercatori, non occupati, così come insegnati, allenatori, educatori.
Giovani che si mettono in gioco divenendo protagonisti di interviste, radio documentari, video e foto reportage, non per dare luogo a un’indagine statistica spiegano gli ideatori dell’indagine, ma per raccontare se stessi in prima persona, le paure, i desideri, le aspettative, il bisogno di futuro.

Attraverso i nove reportage scritti, altrettanti video-reportage e radiofonici, le circa 2mila fotografie si è delineato il ritratto di una generazione che vive a L’Aquila inevitabilmente connotata dall’esperienza del “terremoto”, ma ugualmente affine ad altri contesti nel resto d’Italia.

(Nell'album qui sotto immagini di Giorgio Santise, Giovanni Sfarra e Fabio Fusillo)

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«L’esito delle ricerche è ricco di interesse per il territorio nel quale le indagini sono state svolte, ma al tempo stesso rappresenta istanze che accomunano ovunque una generazione in cerca di futuro, non solo motivata da questioni anagrafiche, ma anche dalla complessità del momento storico attuale», commenta Daniele Segre. «Il titolo “L’Aquila, il mio futuro è qui” esprime l’augurio per un futuro migliore, insieme alla voglia di scappare dal presente nel quale i giovani non si rispecchiano e dall’intenzione di mettere radici e cambiare il loro domani».

Il percorso multimediale L'Aquila, il mio futuro è qui si compone delle sezioni: Mostra di fotografie e testi, ascolto di reportage radiofonici, proiezioni video.

Dell’ampio reportage che conta circa 2000 fotografie sulla realtà giovanile aquilana, sono stati selezionati i 200 scatti confluiti nella mostra fotografica.

Trai testi raccolti a scuola fra gli adolescenti Stefano Laffi ne segnala uno: «Il mio futuro le vedo pessimo, non mi resta che abbandonare una città economicamente, culturalmente distrutta, per cercare fortuna altrove; e invece no, io rimango, tutti noi dobbiamo rimanere, siamo noi il motore della città, se noi scappiamo, chi farà tornare L’Aquila quella che era una volta? dinnanzi al pericolo, e a problemi non scappo, cosa che tutti gli aquilani, uniti, dovrebbero fare».

Il percorso multimediale sarà visitabile, con ingresso libero, nella sede della Scuola Nazionale di Cinema dell’Aquila venerdì 18 dicembre (ore 9-18), il 21, 22 e 23 dicembre(ore 9 – 16) e poi all’11 gennaio dalle ore 9,30 alle 17,30 dal lunedì al venerdì.

In apertura la fotografia di Chiara Napoli scelta come immagine per rappresentare il percorso dal titolo "Giovane madre"


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