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Emergenze: il modello delle Pubbliche assistenze va in Europa

Presentate oggi, 26 gennaio, a Bruxelles, alla direzione generale per gli Aiuti umanitari e la protezione civile dell’Ue (DG Echo), le linee guida sulla gestione degli affari sociali all'interno dei campi di emergenza temporanei, aiuteranno i volontari e i professionisti europei a gestire i gruppi vulnerabili

di Redazione

In caso di emergenza la risposta deve focalizzarsi sulle persone più vulnerabili, quelle che hanno maggiori difficoltà, soprattutto se ospitate in campo di emergenza temporanei o strutture gestite dalle autorità o dai volontari. E lo deve fare soprattutto in un’Europa in continua mutazione per fattori demografici e sociali. Da qui la necessità di trovare soluzioni non solo in risposta all’emergenza, ma anche per la gestione di questioni sociali che nascono e maturano all’interno di campi o ricoveri di emergenza temporanea.

Su questi fenomeni hanno lavorato cinque organizzazioni che si occupano di protezione civile in Europa e hanno elaborato e testato una serie di linee guida utili per tutti i volontari e professionisti coinvolti nel meccanismo di protezione civile. Capofila di questo percorso è stata Anpas che con il progetto Samets (in italiano gestione degli affari sociali all'interno dei campi di emergenza temporanei) per incrementare la resilienza al disastro delle persone coinvolte, soprattutto quelle più vulnerabili come bambini, anziani e persone con disabilità, gruppi multiculturali. Sicurezza, coinvolgimento, professionalità informazione, empatia: questi sono alcune delle indicazioni presenti nelle linee guida, elaborate da uno staff di medici, psicologi, formatori, disaster manager e ingegneri.

La presenza di famiglie e di popolazioni di paesi terzi, ma anche di persone vulnerabili quali disabili ed anziani – sottolineano all’Anpas -, richiede un approccio diverso nella gestione della vita quotidiana nei campi di emergenza temporanei (Cet) e la recente esperienza che ha visto coinvolta l’Associazione nazionale pubbliche assistenze nella gestione dei campi di emergenza dopo il terremoto in Emilia Romagna del 2012 ha dimostrato l’esigenza di un’adeguata preparazione dei volontari e dei professionisti.

«Anpas ha trasformato in lezione quanto appreso nella gestione dei campi allestiti in occasione dei terremoti in Emilia Romagna» dichiara Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas. «La sensibilità verso i più deboli è una peculiarità della storia delle associazioni coinvolte, come la consapevolezza che devono agire con la massima competenza in ogni occasione».

Il progetto Samets, già vincitore del Samaritan International Award come miglior progetto di cooperazione nel 2014 è stato presentato oggi, 26 gennaio, a Bruxelles alla presenza della direzione generale per gli Aiuti umanitari e la protezione civile dell’Unione Europea (DG Echo). Per ciascuna delle tipologie di gruppi più vulnerabili sono state scritte delle linee guida al fine aiutare e facilitare il lavoro dei team della protezione civile, dei professionisti e dei volontari a gestire queste necessità.