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Torino, quella multa al Balconcino contro la cultura

Sembrava ormai fatta. Maksim Cristan e Daria Spada, i “Concertino dal Balconcino”, avevano deciso di chiudere l’esperienza delle seranate al contrario. Insomma la guerra con l’amministratore del condominio doveva essere archiviata. E invece è arrivata un ammenda di 1232 euro per aver sforato il limite dei decibel

di Lorenzo Maria Alvaro

Sono una vecchia conoscenza di Vita. Si chiamano Makism Cristan e Daria Spada e sono i “Concertino dal Balconcino”. Il duo di Torino, di cui avevamo raccontato il percorso artistico su Vita.it, e valorizzato la loro musica portandoli all’Happy Forum di Vita come una delle 50 belle storie da premiare. Insomma degli amici che abbiamo sempre considerato come compagni di strada. In quel percorso per cui l’arte, l’impegno personale e la passione cambiano le cose, che siano città, cortili o vite. Oggi a 4 anni di distanza dall’inizio del loro impegno piemontese arriva dal Comune di Torino una multa per l’eccessivo rumore. Ironia della sorte proprio quando, come già annunciato dal gruppo, l’esperienza era stata chiusa. Perché una scelta del genere? Lo abbiamo chiesto proprio a Maksim.

Maksim che combinate? Proprio adesso decidete di litigare col Comune?
È bellissimo perché in un mondo così, in una società come questa è evidente che gente come noi non poteva che stare su una barricata. Ci va bene che non siamo nel bosco e non dobbiamo sparare.

Ma cos’è successo?
Ci hanno punito. È solo l’ultima di una serie di attacchi orchestrati dal nostro amministratore di condominio.

La vostra diatriba con questo amministratore non è una novità…
È l’unico che ci fa la guerra ed è anche l’unico a non abitare in questo condominio. Chi abita qui non ha nulla da dire sui nostri spettacoli. Non si capisce perché si sia impegnato in questa guerra personale. In questi anni ce ne ha fatte di tutti i colori. Due anni fa per esempio, è venuto di notte danneggiandoci con una spranga il balcone. Ha fatto poi venire vigili urbani, vigili del fuoco e sovrintendenza raccontando che i danni erano dovuti alla nostra musica. Il sovrintendente era fuori di sé perché era la prima volta in tutta la sua carriera veniva chiamato alle dieci di sera per un po’ di polvere. Abbiamo sopportato questo tipo di cose sempre in silenzio senza chieder aiuto e soldi a nessuno.

Adesso invece è il Comune che chiede i soldi a voi…
E non è neanche la prima volta visto che l’amministratore è già riuscito a farci ristrutturare il balcone a spese nostre. La cosa incredibile è che siamo stati premiati come miglior gruppo indipendente dell’anno dal Mei, ci ha premiato Vita, sono venuti da tutta Europa a raccontare la nostra storia, e Lonely Planet ci ha inserito tra le mete da visitare della città. Abbiamo recentemente e a più riprese annunciato di aver chiuso questa esperienza. Proprio adesso, in questo contesto, ci arriva un’ispezione, clandestina, che rivela dei decibel eccessivi, in un cortile in cui già solo l’applauso del pubblico supera i limiti di legge, e viene fatta una multa a Daria di 1220 euro. Solo lei è stata multata, come proprietaria della casa. A me e ai 405 tra musicisti, poeti e attori che si sono esibiti dal balcone nulla.

D’altra parte però la legge è legge, no?
Non neghiamo di aver superato i decibel. Ma anche una macchina che posteggia qui supera i decibel consentiti. Ci avessero detto di fare più piano avremmo suonato più piano. Invece ci hanno fatto una guerra insensata, fatta anche da piccoli dispetti. Non possiamo accettarlo.

Secondo voi quindi non è una questione di legge?
Ma no. Addirittura tempo fa ci è stato offerto il patrocinio del Comune da parte dell’assessore Ilda Curti che si occupa tra le altre cose di Rigenerazione Urbana e Decoro urbano. C’è anche un video che lo testimonia (qui sotto al minuto 7.55) in cui Curti ci definisce “spazio di libertà”. Qui la legge non c’entra. Qui si sta parlando di cultura.

Quindi come pensate di muovervi?
Prima di tutto ci godiamo il sostengo enorme che ci sta arrivando. Addirittura la gente ci chiede un altro concerto extra per venire tutti multati con noi.

Ma per la multa come vi regolerete?
Noi non intendiamo pagare. Facciamo come Sallusti: preferiamo la prigione. Ci aspettiamo che il sindaco Fassino annulli tutto.

Quindi la buttate in politica?
La quesitone è già politica. Se siamo uno spazio di libertà, come diceva l’assessore, e se, come è, siamo diventati un’eccellenza artistica tanto da meritare di essere segnalati dalle migliori guide come tappa da non perdere per conoscere Torino, allora la legge non mi interessa. Parlo di politica.

Vi state preparando ad una battaglia politica?
Protesteremo, chiameremo i nostri alleati ad esprimersi. Ci faremo valere. Tanti colleghi torinesi ci sostengono. Come il poeta Carlo Molinaro che ha scritto una mail commovente al sindaco. O come Vinicio Capossela che tramite il suo agente ci ha fatto sapere tantissimi nell’ambiente parlano di noi, del fatto che una cantante lirica canta con un gruppo punk da un balcone. Insomma useremo la nostra modesta arte per protestare

Questa suona un po’ come una minaccia, per dire che avete più amici di quel che si possa pensare…
Non è una minaccia. Ci limitiamo a segnalare che la cultura c’è a Torino, è viva ed è forte. E poi, chi vuole vivere in una città dove non si può cantare da un balcone? Ecco che è evidente come sia un problema politico e culturale. E la risposta sarà politica e culturale.


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