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Pratiche gratis in quattro carceri italiane grazie ai notai volontari

L'associazione Notai cattolici mette a disposizione i propri associati negli istituti di Pescara, Perugia, Spoleto e Orvieto per assistenza giuridica ai detenuti nel disbrigo di varie pratiche in ambito di lavoro, famiglia e civilistico in generale. Domani la firma degli ultimi due protocolli in Umbria

di Gabriella Meroni

Esattamente un anno dopo il lancio ufficiale, nel carcere di Perugia (ma ancora prima era partito a Pescara per iniziativa di un singolo volontario, il notaio Massimo D'Ambrosio), il progetto "Un notaio per le carceri italiane" sarà attivo da domani anche nel carcere di Orvieto e la casa di reclusione di Spoleto. L'iniziativa, promossa dall'Associazione italiana notai cattolici-Ainc, che ha sede nell'istituto Serafico di Assisi, intende rispondere alle necessità di assistenza nel disbrigo di pratiche giuridiche dei detenuti che riguardano vari ambiti: lavoro, relazioni familiari, situazioni patrimoniali e civili in generale. In un comunicato, l'Ainc fa infatti presente che anche presso la popolazione carceraria "si registra la necessità di assistenza nel disbrigo di pratiche giuridiche", e l'associazione quindi si impegna "a fornire assistenza gratuita a favore della popolazione detenuta indigente per la cura di pratiche giuridiche e notarili".

A Spoleto la convenzione per la consulenza gratuita ai detenuti sarà firmata domani 25 febbraio dal dott. Luca Sardella, direttore di entrambi le carceri e dal Notaio Roberto Dante Cogliandro, Presidente dell’Ainc. La Casa di reclusione di Spoleto è un carcere ideato e realizzato per i detenuti a regime di alta e media sicurezza. Al suo interno si trovano 5 diversi circuiti penitenziari (AS3, AS, MS, Protetti e 41bis. Saranno necessarie pertanto tappe di verificaper realizzare il progetto nella maniera migliore. L’Ainc metterà comunque al servizio della comunità penitenziaria i propri notai associati per un’attività di consulenza alle persone meno abbienti o in stato di difficoltà. Il progetto pilota sarà presto attivato in tutte le regioni d’Italia grazie alla determinazione e alla presenza dei notai associati, che prestano assistenza volontaria e gratuita, nello spirito "dei principi espressi dalla dottrina sociale della Chiesa, improntati alla cultura del rispetto dei valori fondamentali dell’esistenza sia in ambito sociale, sia in quello professionale, e per favorire l’affermarsi della concezione del diritto, quale ordine di giustizia fra gli uomini".


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