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Si fa presto a dire “America”: il 33% della classe media non arriva a fine mese

Più di 1/3 del Paese non riesce a far fonte ai bisogni quotidiani. In soli dieci anni, tassazione e costo della vita hanno eroso ogni risparmio: non solo si vive, ma si lavora a debito. Lo rivela uno studio di Pew Charitable Trusts. E nel 2015 si è registrato il record delle carte di pagamento: 1000 miliardi di dollari.

di Marco Dotti

Non c'è più paradiso, né al di qua né al di là dell'Atlantico. I soli paradisi sono quelli fiscali, ma la porta è stretta. Così, quelli che alle tasse non possono scappare faticano ad arrivare a fine mese.

Negli Stati Uniti, il 33% dei cittadini non riesce a soddisfare i propri bisogni elementari

Lo rivela uno studio del Pew Charitable Trusts che potete leggere scaricandolo dal link in calce a questo articolo. Secondo la non profit americana, le spese quotidiane degli statunitensi sono aumentate del 14% in 10 anni, dal 2004 al 2014, ma il reddito medio delle famiglie è diminuito del 13 %. Detto in altri termini: il costo della vita sale, ma gli stipendi no. Conseguenza? Eccola:

1/3 degli americani non ha risorse sufficienti per arrivare a fine mese

Non stiamo parlando di spese ingenti e impreviste, causate da tracolli finanziari, problemi di salute, perdita di posti di lavoro. C'è anche questo, beninteso, ad aggravare il tutto. Ma qui si parla di un processo di costante e crescente impoverimento della classe media americana.

Il Rapporto Household Expenditures and Income ammonisce che questa crisi non è determinata dal consumo vistoso, ossia dalla tendenza a consumare e spendere oltre le proprie possibilità e capacità. Gli USA non sono più la Mecca del consumo. Al contrario, è proprio la contrazione di spesa sui beni di consumo quotidiani, dal cibo ai prodotti per l'igiene a dar conto di una una crisi senza precedenti dal punto di vista qualitativo, non solo quantitativo. "Attento Presidente Obama, le famiglie americane non possono permettersi cibo, affitto, trasporto", per non parlare delle rette scolastiche. Così scrive Tyler Durden su Zerohedge.com.

Nel 2014, le spesa quotidiana annua degli americani si è attestata su 38.600 dollari. Ricordiamo che, oggi, il 51% dei lavoratori americani guadagna meno di 30mila dollari l'anno, mentre il 28% guadagna addirittura meno di 20mila dollari. Dieci anni prima, gli americani che riuscivano a far fronte a tutte le spese potevano mediamente contare su un residuo attivo di 1500 dollari l'anno. Dieci anni dopo, quegli stessi americani si trovano un passivo di 2300 dollari. Si apre qui il capitolo delle vite a debito, sul quale basterebbero i dati delle carte per capire la portata. Nel 2015 da poco concluso, l'indebitamento totale degli americani con le carte ha raggiunto la soglia record di quasi 1000miliardi di dollari, con un aumento di 71miliardi rispetto all'anno precedente [Fonte: CNBC].

La ricchezza della classe media americana è crollata del 20% in dieci anni, tendenza che ha fatto crollare gli USA al 19° posto nella classifica mondiale per ricchezza media. La ricchezza media famigliare era di 137.955 dollari nel 2007, ma oggi si è quasi dimezzata raggiungendo quota 82.725 dollari.

Negli Usa, venti super-super-super ricchi possiedono più denaro (pariamo di 732miliardi di dollari stimati) di quanti non ne possiedono i 152milioni di americani più poveri. Un ultimo dato: il 48,8% dei giovani sotto i 25 anni vive ancora in famiglia, con i genitori, per mancanza di mezzi e opportunità. Il sogno americano è finito da un pezzo. Quanto ci vorrà ai media per metabolizzare questa fine?

In copertina: Biloxi, Mississippi, gennaio 2016. Spencer Platt/Getty Images.


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