Cooperazione & Relazioni internazionali

Terremoto Ecuador, come sapere se parenti e amici stanno bene

Dopo il sisma di magnitudo 7,8 il ministero delle “Relaciones Exteriores y Movilidad Humana” ecuadoregno ha attivato due numeri utilizzabili dall’Italia per ottenere notizie ufficiali

di Marco Marcocci

800 141 732 oppure 800 141 720. Sono questi i numeri di telefono utilizzabili dall’Italia, messi a disposizione dal Ministero delle “Relaciones Exteriores y Movilidad Humana” dell’Ecuador per ottenere notizie ufficiali circa il sisma che lo scorso fine settimana ha sconvolto il Paese latino-americano.

Il violento terremoto di magnitudo 7,8 che ha colpito la zona costiera centrale dell'Ecuador, provincie di Esmeralda e Macabi, a circa 170 chilometri dalla capitale Quito, ha causato oltre 260 morti e più di 2.500 feriti, ai quali devono aggiungersi ingenti danni alle infrastrutture e abitazioni. Nel solo stadio di Riobamba sono state evacuate 25.000 persone che hanno avuto danni alle proprie case.

Purtroppo questo è un bilancio provvisorio, destinato ad aumentare ora dopo ora anche perché, al momento, non si riesce a quantificare con precisione il numero dei dispersi.

Il presidente della Repubblica dell’Ecuador Rafael Correa ha interrotto la visita presso la Santa Sede ed ha fatto rientro nel proprio Paese atterrando direttamente a Manta, una delle città interessate dal sisma e, tramite Twitter, ha invitato i propri connazionali alla calma, dicendo che tutto il Paese è mobilizzato e ha ringraziato “el mundo entero” per la solidarietà manifestata.

Per Correa questa, per l’Ecuador, è la peggiore tragedia degli ultimi 67 anni, superata soltanto dal terremoto che colpì la citta di Ambato nel 1949.

Nelle zone colpite dal sisma sono stati dispiegati 10 mila uomini dell’esercito e quasi 5 mila poliziotti, ma la situazione a detta di molti permane critica.

Fonti locali descrivono scene strazianti e l’angoscia di molte persone che non hanno notizia dei propri cari. Insieme alla macchina dei soccorsi, si è messo in moto un sistema parallelo per la ricerca dei familiari e degli amici dispersi che affianca quello menzionato ad inizio articolo, come ad esempio quella messa in piedi dal giornale “El Telégrafo”.


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