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Milano, ecco il festival dei diritti umani

Ha inaugurato questa mattina e durerà fino al prossimo otto maggio il festival dei diritti umani organizzato alla Triennale di Milano. Una sei gioni di incontri, appuntamneti e dibattiti per ragionare insieme sulla questione dei diritti. Due i temi più trattati: la violenza sulle donne e la Tunisia. «Invece di alimentare stereotipi e paure», commenta Danilo De Biasio, direttore esecutivo del festival, «è sano capire quello che sta succedendo»

di Anna Spena

Inaugurato oggi il Festival dei Diritti Umani, durerà fino all’8 maggio. Il palcoscenico è quello della Triennale di Milano; ed il festival è stato pensato per sensibilizzare la cittadinanza al tema sempre più centrale dei diritti umani troppo spesso violati e ignorati in luoghi geograficamente e culturalmente non sempre lontani da noi. Organizzato da Reset-Diritti Umani, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Comune di Milano, di Città Metropolitana di Milano e dell’Ufficio Scolastico per la Lombardia. Il comitato coordinamento e direzione è composto da Paolo Bernasconi, Giancarlo Bosetti e Danilo De Biasio, che ne è direttore esecutivo.

«Si può parlare di diritti umani quando la guerra ti entra in casa. Proprio quando le grandi disuguaglianze aumentano, gli scontri di civiltà vengono aizzati e gli antichi problemi invadono la nostra sfera privata è sano capire cosa e perché sta succedendo, invece che alimentare stereotipi e paure. Il festival nasce con questi obiettivi», dichiara Danilo De Biase.

Per la prima edizione la scelta del filo conduttore è caduta su un tema che rappresenta la sfida sia per il presente sia per il futuro: il non-diritto di essere donna. Il secondo tema, invece, è dedicato alla Tunisia, scelta come esempio virtuoso di un Paese che sta riuscendo – non senza difficoltà – a superare una complicata crisi politico istituzionale.

«Il progresso», dice il comitato coordinamento nel cammino dei diritti umani, «ha bisogno non solo della nostra forte volontà di vedere rispettati i principi di uguaglianza e dignità di ogni singola persona, vicina e lontana, ma richiede anche la conoscenza delle storie, dei contesti diversi, delle culture in cui quei diritti devono e possono essere rispettati e affermati. È solo attraverso una migliore conoscenza che possiamo promuovere un sostegno efficace alle situazioni drammatiche che lo richiedono nel mondo contemporaneo».

Durante il Festival dei Diritti Umani sarà lanciato il contest fotografico #ioalzolosguardo; un progetto che ha come obiettivi quello di divenire promotore di una narrazione visiva di qualità che premierà una proposta di reportage fotografico e di dare al pubblico la possibilità di partecipare sostenendo il progetto stesso.

«Io alzo lo sguardo», ha continuato De Biasio, «è lo slogan che abbiamo scelto per la prima edizione del Festival dei Diritto Umani per spronare a non voltarsi dall’altra parte, a non subire, ma anche ad aprirsi al mondo».


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