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Leicester: la favola del migrante italiano e della sua squadra

Alla fine quello che tutto il mondo del pallone (e non) stava aspettando è avvenuto: il Leicester City Football Club di Claudio Ranieri si è laureato campione d’Inghilterra

di Marco Marcocci

Il miracolo sportivo, che il New York Times aveva definito «forse la più grande impresa nello sport di tutti i tempi» si è concretizzato ieri sera, grazie al pareggio tra Chelsea e Tottenham. Il Leicester City Football Club di Claudio Ranieri si è laureato campione d’Inghilterra.

La prima volta per il Leicester che nei suoi 132 anni di storia non aveva mai vinto trofei e che da ieri sera è una delle grandi del calcio.

Una favola, quella delle Foxes finita con un lieto fine auspicato da un’intera nazione, celebrato in ogni angolo del mondo, che ha intasato i social ed il web.

Il Leicester, squadra che lo scorso anno lottava per non retrocedere e che i bookmaker britannici davano 5.000 a 1 per la vittoria del titolo, ha condotto un campionato strepitoso sin dall’inizio pur non annoverando tra le sue file nomi illustri del pallone.

Il magnate thailandese dal cognome impronunciabile Vichai Srivaddhanaprabha, proprietario e presidente del club, ha allestito una squadra spendendo una trentina di milioni di sterline. Tanto per dare un’idea il Manchester United ne è costato 230 e adesso, tra vittoria Premier e diritti vari, avrà un introito di oltre 170 milioni.

Già, la squadra: un undici composto da perfetti sconosciuti o quasi, ciascuno con un palmares inesistente (unica eccezione la Coppa d’Asia vinta da Okazaki con il Giappone), che però sono stati capaci di creare un gruppo solido e coeso che ha raccolto punti nei prestigiosi templi del calcio come l’Old Trafford o lo Stamford Bridge.

Claudio Ranieri è stato l’artefice indiscusso di questo capolavoro che va a coronare trent’anni di carriera, iniziata come allenatore con il Vigor Lamezia, che prima di approdare a Leicester l’ha visto pellegrinare, oltre che in Italia (Cagliari, Napoli, Fiorentina, Parma, Roma) in giro per mezza Europa (Spagna, Francia, Grecia).

La Premier si tinge quindi di blu, colori delle Foxes, con un pizzico (che poi proprio pizzico non è) di tricolore. Leicester, città di 280 mila abitanti, nota ai fans dei Dire Straits perché città natale del bassista John Illsley e del batterista Pick Withers, è in festa e l’Italia, grazie all’impresa del migrante Claudio Ranieri, è presente. Murales che raffigurano il volto di Ranieri sono comparsi un po’ ovunque, l’italian style è presente nelle vetrine dei negozi e nei ristoranti i piatti, anche tradizionali, vengono rivisitati all’italiana.

Una favola tanto bella quanto incredibile, scritta da un italiano.


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