Cooperazione & Relazioni internazionali

L’ultima lettera di Pannella al Papa: «Amo il tuo Vangelo»

È stata resa pubblica da Famiglia Cristiana l’ultima lettera che il leader radicale ha scritto al Pontefice. «Non posso più uscire, ma ti sto accanto in tutte le uscite che fai tu» scrive. E conclude parlando del crocifisso di Romero prestatagli dall’amico Mons. Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia

di Lorenzo Maria Alvaro

Il 2 maggio, giorno del compleanno di Marco Pannella, Francesco gli ha mandato in regalo il suo libro sulla Misericordia e una medaglia. A portare il regalo monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, che ha un rapporto plurideccennale con il leader radicale. Il 22 aprile, dopo aver visto il Pontefice a Lesbo ed essersi commosso Pannella decide di scrivere a Francesco. E consegna a Paglia questa lettera che oggi è stata resa pubblica da Famiglia Cristiana.


Caro Papa Francesco,

Ti scrivo dalla mia stanza all’ultimo piano – vicino al cielo – per dirti che in realtà ti stavo vicino a Lesbo quando abbracciavi la carne martoriata di quelle donne, di quei bambini e di quegli uomini che nessuno vuole accogliere in Europa.

Questo è il Vangelo che io amo e che voglio continuare a vivere accanto agli ultimi, quelli che tutti scaricano.
Questa passione è il vento dello “Spirito” che muove il mondo. Lo vedo dalla mia piccola finestra con le piante impazzite che si muovono a questo vento e i gabbiani che lo accompagnano. In questo tempo non posso più uscire, ma ti sto accanto in tutte le uscite che fai tu.
Un pensiero fisso mi accompagna ancora oggi: «Spes contra Spem”. Caro Papa Francesco, sono più avantio di te con gli anni, ma credo che anche tu ti trovi a dover vivere “spes contra spem”. Ti voglio bene davvero.

Tuo Marco

P.s. Ho preso in mano la croce che portava Mons. Romero e non riesco a staccarmene.


Nel post scriptum Pannella fa riferimento alla croce prestatagli da Mons. Paglia, la croce che il prealto è solito protare al collo. «Marco mi ha chiesto di indossarla, non voleva più staccarsene. E alla fine, quando prima di andare via me la sono ripresa, dentro di me ho sentito un po' di rimorso per avergliela tolta».


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