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Farouq: «L’incontro di Francesco con Ahmad Muhammad al-Tayyib è un passo storico»

Per il professore «l’importanza di questo incontro tra il Papa e Ahmad Muhammad al-Tayyib, a capo del principale ateneo dell'islam sunnita, non sta tanto nel ricucire una situazione pregressa. Ma piuttosto nel fatto che avviene in contemporanea con la riforma del pensiero islamico, grazie allo sforzo che i musulmani stanno facendo per rendere il pensiero islamico più contemporaneo, più vicino all’uomo di oggi»

di Lorenzo Maria Alvaro

«Chiariamo innanzitutto una cosa: Ahmad Muhammad al-Tayyib e Ratzinger non hanno avuto alcuno scontro come leggo in queste ore». A parlare è il prof. Wael Farouq, docente di “Scienze linguistiche e lingue straniere” all’Università Cattolica di Milano, commentando l'incontro odierno tra il Grande Imam dell’Università di Al-Azhar e Papa Francesco avvenuto in Vaticano. Un incontro carico di significato dopo le tensioni dovute al discorso di Benedetto XVI a Ratisbona. “Il messaggio è il nostro incontro”, ha detto papa Francesco accogliendo l'ospite.

In quel discorso il Papa emerito aveva infatti citato un dialogo tra Manuele II Paleologo e un persiano colto, in cui si affermava Maometto ha introdotto solo “cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede”. «Furono i media occidentali e arabi ha fomentare l'opinione pubblica travisando la citazione. Il discorso venne male interpretato. E sempre a causa del clima di allora al-Tayyib chiese le scuse del Pontefice. Lo fece per sedare gli animi. Anche quella richiesta venne strumentalizzata e nacque così l'empasse», sottolinea Farouq.

Quello di oggi però è un incontro storico. «La scelta di accettare di andare in Vaticano a trovare Francesco è un grande passo. Un passo possibile perché le condizioni sono totalmente cambiate rispetto a qualche anno fa. L’opinione pubblica araba è totalmente cambiata grazie alla grande testimonianza di Francesco, che per gli arabi musulmani non è solo il capo dei cattolici ma una grande figura religiosa universale. I suoi discorsi sui profughi e sulle armi sono sempre stati molto apprezzati» continua Farouq.

«Sintetizzando si può dire che l’incotro di oggi è una risposta alle condizioni create da Papa Bergoglio con la sua testimonianza. La posizione del Vaticano non è cambiata, ma sono cambiati il clima, l'opinione pubblica e la percezione del papato», spiega il professore.

Per Farouq però «l’importanza di questo incontro non sta tanto nel ricucire una situazione pregressa. Ma piuttosto nel fatto che avviene in contemporanea con la rifroma del pensiero islamico, grazie allo sforzo che i musulmani stanno facendo per rendere il pensiero islamico più contemporaneo, più vicino all’uomo di oggi. Dobbiamo ricordarci che ogni riforma del pensiero islamico è avvenuta con un grande incontro tra uomini di spicco del mondo islamico con il mondo occidentale. Speriamo che sia uno di questi casi».


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