Cooperazione & Relazioni internazionali

Amministratori sotto tiro: oggi a Polistena (RC) la Prima Marcia nazionale

Oggi alle 11,30 la Prima Marcia Nazionale degli Amministratori sotto tiro organizzata da Avviso Pubblico. Un problema di democrazia senza precedenti, diffuso in tutto il Paese, che tocca oltre 227 comuni italiani con minacce sempre più dirette e concrete a sindaci, assessori e funzionari che chiedono trasparenza nella gestione degli appalti, legalità e rispetto per la cosa pubblica

di Redazione

Un fenomeno diffuso ovunque nel nostro Paese, che conta il triste primato di 1 atto diretto ed esplicito di minaccia al giorno. Si tratta soprattutto di minacce rivolte agli amministratori locali dei piccoli centri che, chiedendo conto di opere mai realizzate, di progetti farlocchi, di sperpero di denaro pubblico non fanno altro che chiedere quella trasparenza e quella legalità. Un vecchio proverbio diceva che "la parola cane non morde".

Così, finché rimangono circoscritte negli slogan e in qualche slide "legalità", "trasparenza", "democrazia", "open data" sono parole che non mordono, ma quando diventano atto concreto di conoscenza e amministrazione della cosa pubblica evidentemente scatta l'allarme per la macchina del business parastatale,che drena risorse pubbliche per privatissimi interessi. Scatta l'allarme e scattano le minacce. Per portare all'attenzione di tutti il problema e "fare rete attiva", Avviso pubblico, con il patrocinio del Consiglio e della Giunta regionale della Calabria, dei Comuni di Polistena, Gioiosa Ionica e Marina di Gioiosa Ionica, ha organizzato per oggi alle 11,30 ka Prima Marcia Nazionale degli Amministratori sotto tiro.

Si svolgerà a Polistena, in provincia di Reggio Calabria, e si annunciano numerosi gli amministratori e le associazioni che vi parteciperanno. In questi primi mesi del 2016, la Calabria è stata la regione più bersagliata da minacce, segno che qualcosa nell'amministrazione del sud sta tentando di cambiare.

Oggi sono coinvolte da questo fenomeno 18 regioni, 69 province e 227 comuni. Sono oltre 500 gli amministratori che nel 2015 hanno subito minacce.

È ancora una volta il Sud d’Italia con il 74% dei casi – sommando anche il dato delle isole – l’area geografica dove gli amministratori locali e il personale della PA risultano maggiormente esposti. Segue l’area del Nord Italia con il 14% dei casi – ottenuto sommando Nord Est e Nord Ovest – e il Centro Italia con il 12% dei casi.

A livello regionale, il primato degli atti intimidatori e minacciosi nei confronti degli amministratori locali e del personale di PA per il 2014 spetta alla Sicilia – 70 casi, pari al 20% del totale – seguita dalla Puglia – che l’anno scorso aveva il primato della classifica e che nel 2014 ha fatto registrare 54 casi, pari al 14% del totale – dalla Calabria e dalla Campania, entrambe con 52 casi, pari al 14% del totale.

Seguono le regioni del Centro-Nord, tra cui: il Lazio (8%), la Lombardia (4%), il Veneto e la Liguria (3%). La Sardegna si colloca al sesto posto della classifica nazionale con il 6% del totale dei casi censiti, rispetto al quarto posto registrato nel 2013.

A livello provinciale, il primato degli amministratori sotto tiro spetta ad una provincia campana, quella di Napoli (29 casi), seguita da quella di Palermo (28 casi), Cosenza e Roma (19 casi), per concludere con quella di Foggia (15 casi).

Nel corso del 2014, la principale forma di intimidazione e di minaccia a cui si è ricorso contro gli amministratori locali e il personale della PA è stato l’incendio – 31% dei casi – così come nel 2013. Nella maggior parte dei fatti censiti, le fiamme sono state appiccate di notte ed hanno distrutto automobili di proprietà personale (64% dei casi), oltre che mezzi dell’amministrazione pubblica (17%), strutture e uffici pubblici (10%). A fuoco sono andate anche abitazioni di amministratori, attività commerciali e aziende di loro proprietà (9%).


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