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La comunicazione sociale? Cambi schema

Un nuovo modo di fare comunicazione sociale a partire dalle immagini. È questo l’obbiettivo del progetto promosso da AIAP, AOI, Assif, CINI, EUConsult Italia, Istituto Italiano della Donazione, Link2007, Unicom. Ecco perché è nato e cosa prevede

di Redazione

Nei giorni scorsi è nato ufficialmente il Tavolo sull’utilizzo delle immagini nelle campagne di comunicazione e di fundraising, un’opportunità importante per la produzione di linee condivise su un tema molto delicato e controverso come quello delle immagini nella comunicazione sociale.

I promotori – AIAP, AOI (con le federazioni aderenti Cipsi, Cocis e Focsiv), Assif, CINI, EUConsult Italia, Istituto Italiano della Donazione, Link2007, Unicom – si sono riuniti per costruire un calendario di lavoro, condividere metodologie e strategie, individuare modalità di coinvolgimento di altri soggetti interessati al percorso.

L’obiettivo principale è la creazione di un documento condiviso che tenga insieme tutte le diverse sensibilità e le proposte che verranno avanzate, dando una scossa decisiva al modo di “fare comunicazione”. Si parte dal lavoro svolto nel passato e dai numerosi documenti esistenti in materia, con uno sguardo ai percorsi europei già avviati da tempo (vedi il Codice di Condotta di Dochas) ma, nel contempo, si cercherà di compiere un ulteriore passo in avanti.

I risultati verranno, infatti, presentati allo IAP, Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, per integrare il Codice della Comunicazione commerciale, facendolo diventare così un punto di riferimento sia per la comunicazione commerciale che per quella sociale. Vincenzo Guggino, segretario generale dello IAP, intervenuto durante il workshop “Quando le immagini fanno bene al portafoglio ma non all'organizzazione”, promosso a Milano dall’ASSIF come primo incontro pubblico di questo percorso, ha manifestato l’interesse e l’apprezzamento dell’Istituto per questa iniziativa dicendosi «ben contento di ascoltare e di accettare le proposte provenienti dal non profit».

Tempi brevi e agenda snella sono le parole d’ordine più volte sottolineate. L’obiettivo è quello di avere i primi risultati subito dopo la pausa estiva. Sono già previsti alcuni incontri con altre realtà associative, sia del mondo del terzo settore e del volontariato, che della comunicazione e del fundraising, per condividere obiettivi e contenuti del percorso intrapreso.

Cambiare comunicazione è un primo fondamentale passo verso il cambiamento delle relazioni di aiuto e di cooperazione.


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