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Bombardato il forno di Binnish, 70mila siriani senza pane

Venerdì un missile aria-terra ha colpito il forno che AiBi aveva riavviato nel 2015. Due morti e sette feriti tra le persone che vi lavoravano. Il danno riguarda il 60% della struttura e il 40% dei macchinari: 70mila siriani sono senza pane

di Redazione

Venerdì scorso, 22 luglio, il forno che Amici dei Bambini ha riattivato a Binnish, in Sira, a inizio 2015, è stato interamente distrutto e reso inagibile da un attacco aereo che i locali attribuiscono all’aviazione russa. Secondo le informazioni inviate dai referenti di Goth, l’associazione locale di volontariato che gestisce il forno, il missile aria-terra di precisione che ha colpito l’edificio ha danneggiato il 60% della struttura e il 40% dei macchinari. Il danno più grave però si registra a livello di vite umane: ben due persone intente nella produzione e distribuzione del pane sono rimaste uccise nell’attacco, mentre altre sette sono rimaste ferite, due in modo critico. L'ex capo progetti e storico collaboratore di Ai.Bi. in Siria ha riportato, fortunatamente, solo ferite superficiali. In base ai primi calcoli effettuati, per riparare le parti danneggiate del macchinario occorrerebbero 20.000 dollari, mentre per acquistarne uno nuovo ne servirebbero 75.000. Sommando i danneggiamenti arrecati alle scorte di farina, ai macchinari e alla struttura, la perdita è quantificabile in 30.000 dollari americani.

Il forno era l’unico della zona e serviva la cttà di Binnish, alcuni villaggi adiacenti e i numerosi sfollati presenti nell’area, per un totale stimato di circa 70.000 persone. Per far fronte all’emergenza, l’associazione Goth ha già organizzato la distribuzione di pane acquistato da paesi limitrofi, ma si tratta di un rimedio temporaneo. L’attacco al forno di Binnish pertanto non è solamente un colpo al cuore di quelle organizzazioni che, come Ai.Bi. e il partner Syrian Children Relief, hanno lavorato duramente negli scorsi anni per restituire il diritto di accesso al pane a centinaia di famiglie vulnerabili nella zona, ma anche un colpo inferto al morale e alla dignità della comunità locale, che ora si trova nuovamente nell’impossibilità di procurarsi un alimento fondamentale.

AiBi si è già mobilitata per denunciare quanto accaduto alla comunità umanitaria in Turchia e spera di poter presto attivare i canali e la risorse utili per andare ancora una volta in soccorso alla popolazione di Binnish.