Attivismo civico & Terzo settore

Siae a VITA: «I nostri bandi sono aperti anche alle associazioni non riconosciute»

Dopo l'appello di Pietro Barbieri, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore con una nota la Società ha chiarito come «le proposte progettuali potranno essere presentate da tutti i soggetti pubblici e privati ivi incluse quindi le associazioni non onlus»

di Lorenzo Maria Alvaro

Pietro Barbieri, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, si era appellato al Ministro Franceschini perché i cinque bandi Siae – in seno all'iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura” dedicati al sostegno delle produzioni di artisti, autori, esecutori e interpreti italiani al di sotto dei 35 anni – prevedevano, tra i requisiti indispensabili per la partecipazione, che il soggetto proponente avesse personalità giuridica e partita iva, escludendo così le associazioni non riconosciute.

La Siae ha preso carte e penna e ha scritto a Vita.it per fare chiarezza. «La legge di stabilità per il 2016 ha previsto la distribuzione del 10% dei compensi per la copia privata, gestiti da SIAE, in attività che favoriscano la creatività e la promozione culturale nazionale ed internazionale dei giovani», spiegano dalla Società Italiana degli Autori ed Editori, «per questo sono disponibili cinque bandi rivolti ad aziende, enti e associazioni che presentino un progetto a sostegno di autori, esecutori ed interpreti under 35».

«A tale proposito», sottolinea Siae per rispondere al Forum, «essendosi procurato un equivoco sul contenuto dei bandi, SIAE ha chiarito che le proposte progettuali potranno essere presentate da tutti i soggetti pubblici e privati di cui al Libro I, Titolo II, Capo I, Capo II e Capo III del Codice Civile, ivi incluse quindi le associazioni non riconosciute. L'intendimento di SIAE, invero, che peraltro recepisce la già richiamata disposizione di legge, è nel senso della massima partecipazione ai bandi in parola e non vi è mai stata l'intenzione di escludere le associazioni culturali».

«Nell'esprimere rammarico per l'equivoco che si è generato, però immediatamente chiarito a favore di tutti i potenziali interessati», si legge nella nota, «SIAE ritiene semmai utile precisare come la scelta di non riferirsi a persone fisiche (invece espressamente escluse) ma a “persone giuridiche” o “enti”, in qualunque forma costituiti, è esattamente diretta nel senso di affermare la centralità di organizzazioni stabili (come è il caso delle associazioni, piccole o grandi che siano) che operino come pivot essenziale per uno sviluppo strutturale e non estemporaneo della creatività e della promozione culturale».

«Resta allo stesso tempo ferma la necessità di potere operare un inevitabile controllo sulle attività finanziate e sulla contabilità che ne dovrà derivare», conclude Siae, «Anche sotto tale profilo l'esistenza di una "organizzazione" è evidentemente elemento fondamentale. Così come, a fini di tracciabilità e correttezza fiscale, appare requisito imprescindibile la titolarità di una partita IVA da parte dei soggetti che riceveranno i contributi».

Nella foto di copertina il presidente della Siae Filippo Sugar


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