Compie due anni Ruben, il ristorante dove la cena costa 1 euro
24 Dicembre Dic 2016 0900 24 dicembre 2016In ottobre ha festeggiato il secondo anno di attività il ristorante messo in piedi dall'ex patron dell'Inter Ernesto Pellegrini, che ha servito 108.300 pasti a migliaia di persone, tra cui più di 30mila bambini e ragazzi tra 1 e 16 anni. Con 400 coperti, è esaurito tutte le sere. E da quest'anno ha aggiunto un "piatto" speciale: un aiuto concreto alla ricerca di un lavoro
Domenica 2 ottobre c’erano anche il sindaco Giuseppe Sala e gli assessori Pierfrancesco Majorino (Politiche sociali) e Gabriele Rabaiotti (Casa e Lavori pubblici) a festeggiare, con due giorni di anticipo, i due anni del ristorante solidale “Ruben”, aperto nel quartiere Giambellino dalla Fondazione Ernesto Pellegrini onlus. Intitolato a un giovane senza tetto che l’ex patron dell’Inter conosceva e ha visto morire di stenti, il locale offre cene a 1 euro a persone in difficoltà temporanea, per aver perso il lavoro o per altri motivi, segnalate da una rete di 150 associazioni (tra cui spiccano i tanti sportelli di ascolto Caritas) oltre che dai servizi sociali del Comune. Non una mensa per poveri, ma un vero ristorante con tanto di menu a scelta e chef professionisti, che a oggi ha tesserato 3.800 persone ed erogato 108mila pasti. Ma non solo: i volontari che ogni sera girano tra i tavoli di Ruben cercano di dare una mano che vada oltre il bisogno primario del cibo.
Ernesto Pellegrini
Per rispondere a un’altra fame più profonda, quella di lavoro, è stato varato il progetto «Un lavoro, una casa per Ruben» che intende fornire occasioni di lavoro a chi ne ha bisogno. A inizio settembre un primo gruppo di 40 persone sono state inviate a vendemmiare in Franciacorta e ora, grazie allo sponsor Pwc, disponibile a pagare lo stipendio delle persone che saranno selezionate, e un patto con Comune e Mm, alcuni ospiti di Ruben si occuperanno della manutenzione dei caseggiati popolari di Mm al Giambellino. Una quota minima - 2 o 3 - degli alloggi sfitti recuperati dal lavoro degli ospiti di Ruben potrà poi essere gestito dalla fondazione per i casi di emergenza. Non è finita. Un secondo progetto, «Solidarietà 5.0», cercherà di far incontrare la domanda e l’offerta dei fondi a disposizione delle famiglie in difficoltà. Nel corso dell’incontro di domenica sono stati diffusi anche dei numeri sull’attività di Ruben: la maggioranza dei commensali ha tra i 18 e i 65 anni, il 63% è italiano (il 19% comprende figli di immigrati), il 37% straniero. E il rapporto maschi-femmine è di 56 a 44.
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