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Quando le soluzioni si trovano davanti a un tè alla menta

A Pregnana, in provincia di Milano, un gruppo di donne straniere e italiane si incontrano tutte le settimane per tessere relazioni, condividere i problemi e le proprie difficoltà

di Redazione

“Come va? Com’è stata questa settimana?” Fatima entra spingendo il passeggino con dentro la sua bimba. Come ogni martedì mattina, arriva qui puntuale, alle 10, seguita da altre donne straniere e italiane. Ad aspettarle una stanza calda, accogliente, alle pareti disegni dei bambini, sul fornello della cucina l’acqua bolle, presto l’aria si riempirà di profumo di tè alla menta.

In tutto sono una decina le donne che ogni settimana, da un anno a questa parte, si riuniscono in questo grande appartamento nel cuore di Pregnana, un paesino di 7mila abitanti in provincia di Milano. Nella sede de “La sorgente”, una delle tante organizzazioni attive sul territorio, tutti i martedì mattina, queste donne così diverse, si incontrano, parlano di sé, fanno nascere nuove amicizie, condividono i propri problemi e le possibili soluzioni. Un appuntamento fisso, organizzato nell’ambito del progetto #OltreiPerimetri, sostenuto dal bando “Welfare di comunità” di Fondazione Cariplo . Un nome che calza a pennello per questo spazio non convenzionale, dove per promuovere l’inclusione e l’integrazione, ci si muove fuori dai tradizionali perimetri del sociale.“È uno spazio di incontro aperto a tutte le donne di Pregnana,” spiega Francesca Albanesi, responsabile del progetto. “Questo gruppo si è formato da circa un anno, la maggior parte sono donne straniere, principalmente marocchine, una signora senegalese e tre signore italiane appena andate in pensione, ancora molto giovani e attive. Il fatto che si sia formato un gruppo così eterogeneo e così affiatato, significa aver colto un’esigenza forte. Basti pensare che anche le signore marocchine, prima di venire qui in realtà non si conoscevano, si salutavano velocemente all’uscita dei bambini da scuola, ma non si fermavano mai a parlare tra loro.” Continua Albanesi. “Smettere di lavorare è un enorme cambiamento, soprattutto per una donna. I figli sono grandi, la casa è vuota e ci si ritrova con moltissimo tempo a disposizione e nessuno di cui occuparsi.

"Uno spazio come questo è importante, stimola la curiosità, ti permette di conoscere nuove persone e ti fa sentire meno sola, e poi ti dà anche la possibilità di renderti utile.”
Gli incontri servono infatti anche ad aiutare chi si trova in difficoltà. Qui è nata l’idea di un corso di italiano per donne straniere e quella di un doposcuola dove aiutare i bambini a fare i compiti. Nadia e le sue due amiche, oltre a partecipare agli appuntamenti del martedì mattina, fanno anche le volontarie nel doposcuola, molti dei bambini che lo frequentano sono figli delle donne del gruppo.

“Le due ore che passiamo qui sono come un tempo sospeso, ci si rilassa, si conoscono nuove cose, ci si scorda dei problemi”, e quando i problemi non si riescono a dimenticare, allora questo è il posto giusto in cui trovarsi.

“Questo spazio nasce anche come un bacino di raccolta delle necessità e un laboratorio per trovare soluzioni,” spiega Francesca Albanesi. “Parlando, conoscendosi, ci si apre e si riesce a chiedere un aiuto.” La richiesta di organizzare un corso di italiano è stato il primo bisogno ad emergere. “Mio marito parla italiano benissimo perché lavora, gli ho chiesto di insegnarmelo, ma non ha molta pazienza!” Ride Amal, per lei, come per molte altre, il corso di italiano è stato fondamentale, così come lo è il tè del martedì mattina. “Questo è un ottimo posto per praticare l’italiano! Non usciamo spesso e non conosciamo molte persone, il rischio è di rimanere chiuse in casa, con solo la televisione a farci compagnia.” Anche Fatima è d’accordo. “Qui troviamo informazioni importanti, insieme parliamo di quello che ci manca e di quello che possiamo fare insieme.” L’ultima idea: organizzare un corso di francese per bambini e ragazzi. “È una lingua che qui non si studia, ma è la lingua dei nostri genitori, sarebbe importante che i nostri figli riuscissero a parlarla, per comunicare con i loro nonni.”

Secondo Francesca Albanesi uno dei valori aggiunti di questi incontri è proprio il fatto che qui nascono risposte a problemi a cui nessuno aveva mai nemmeno pensato. “Questo è il vantaggio della condivisione e della creazione di relazioni aperte.” Racconta Albanesi. “La necessità di parlare, di invitare l’altro nei propri mondi e ed entrare a nostra volta in quelli altrui è una caratteristica molto femminile”, e qui, in questa stanza nel cuore di Pregnana, si coglie tutto il potenziale dell’incontro tra donne diverse.


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