Attivismo civico & Terzo settore

Dona gas e luce a chi non può pagarli: nasce il Banco dell’Energia

Dall'alleanza tra A2A e le Fondazioni AEM e ASM nasce una nuova opportunità per essere solidali: donare una settimana (o anche meno) di elettricità e gas a famiglie indigenti, addebitando il contributo direttamente in bolletta. Un'idea vincente sposata anche da Fondazione Cariplo, che oggi lancia un bando riservato alle associazioni non profit

di Gabriella Meroni

Gli italiani sono abituati a donare con il bollettino, ma da oggi possono donare anche con la bolletta. Sì, proprio il conto per il gas o l’elettricità. E potranno regalare non generico denaro, ma luce e calore. La nuova occasione per essere solidali (in modo innovativo) è fornita da una nuova onlus, il Banco dell’energia, nato dalla partnership tra A2A e le Fondazioni AEM e ASM. Un ente senza scopo di lucro nato con l’obiettivo di supportare coloro che si trovano di colpo ad affrontare situazioni di vulnerabilità economica e sociale, che li mette in condizione di non poter pagare le bollette dell’energia o del gas.

Gli strumenti per donare sono diversi. Il primo, più semplice, è diretto al singolo cittadino cliente di A2A, che attraverso il sito del Banco può decidere di devolvere un contributo complessivo di 19 euro, suddiviso sulle bollette dell'anno (€ 1,58 al mese), con cui riscaldare una famiglia in difficoltà, donando una settimana di calore. Per chi volesse fare di più, ci sono poi altre opzioni: con 39 euro si dona un mese di luce e due settimane di gas, con 79 due mesi di luce e un mese di gas, e con 159 euro 4 mesi di luce e due mesi di gas.

La novità di questi giorni è però un’altra: grazie alla collaborazione tra il Banco dell’energia e Fondazione Cariplo, viene presentato oggi il Bando “Doniamo energia”, per contrastare la povertà e la vulnerabilità sociale delle persone e delle famiglie fragili, favorendo la loro riattivazione attraverso misure personalizzate. Il bando, attivo in Lombardia, sostiene progetti promossi da un partenariato minimo di due organizzazioni non profit che garantiscano ai beneficiari un percorso di accompagnamento, oltre a sostegni diretti per “tamponare” le situazioni più critiche e coprire i bisogni materiali urgenti.

Due sono le fasi previste. La prima (con scadenza il 25 marzo) prevede la presentazione di un’idea progettuale; mentre la seconda fase sarà riservata ai progetti ammessi. Per tutte le info c’è un sito dedicato.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA