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Sul palco dell’Ariston si canta la migrazione

Modugno "si riconquista" Sanremo con una grande canzone sulla migrazione. Durante la terza serata del Festival, dedicata alla reinterpretazione da parte dei big in gara di un classico italiano, il suo testo "Amara terra mia" è stato scelto dal cantante albanese, oggi naturalizzato italiano Ermal Meta, che ha vinto la "serata cover"

di Anna Spena

E Modugno si riconquista Sanremo con una grande canzone sulla migrazione. È accaduto nella serata, la terza del Festival, dedicata alla reinterpretazione da parte dei big in gara di un classico, scelto liberamente, della canzone italiana. A riproporre questa vecchia canzone del grande interprete pugliese è stato un cantante albanese, oggi naturalizzato italiano, che ora può essere considerato tra i favoriti della gara.

Tra l'altro la sua canzone, "Vietato morire", in questi giorni è stata al primo posto nella classifica dell’airplay radiofonico. "Amara terra mia" è una canzone intensa, struggente, non facile: eppure ha conquistato il consenso di tantissimi telespettatori che l'hanno votata in massa dopo averla ascoltata nell'interpretazione di Ermal Meta.

«Non ricordo quando è stata la prima volta che ho ascoltato questa canzone», ha confessato Ermal, «ma ricordo lucidamente che mi regalò immediatamente un’emozione fortissima. Forse non è tra i brani più noti di Modugno, ma a mio avviso è uno dei più belli in assoluto. L’ho scelta perchè parla di distacco, di lontananza, racconta la sofferenza di chi è stato costretto ad andare via e celebra la voglia di tornare. È un sentimento molto simile all’amore, quando si verifica un distacco dalla propria amata».

«Sole alla valle, sole alla collina, /per le campagne non c'è più nessuno. /Addio, addio amore, io vado via /amara terra mia, amara e bella»: queste le parole emozionanti del ritornello della canzone che Modugno compose nel 1971, insieme a Giovanna Marini e ad Enrica Bonaccorti. Proprio lei, la presentatrice tv, con la quale Modugno aveva fatto uno spettacolo di successo, "La ragazza che mi è caduta nel piatto”, e che per Modugno aveva scritto il testo de “La lontananza”, una canzone che diventerà uno dei maggiori successi del cantante entrando nella storia della musica italiana.

Certo risentire la canzone per bocca di un cantante che a sua volta è stato migrante, essendo nato in Albania, ha aggiunto altra emozione alla performance. Anche se Ermal Meta ha voluto motivare in modo diverso la sua scelta. «In un periodo di ostentata solidarietà, il mio è stato un gesto sentito», racconta.

«Un gesto nato in modo molto naturale. Ogni volta che la canto non posso fare a meno di pensare a tutte quelle persone che hanno subito immensi disagi a causa del terremoto e dei guai causati dal maltempo. Se ci pensate, anche loro hanno dovuto subire una forma di emigrazione forzata, magari a soli cento chilometri dalla loro abitazione abituale, ma comunque con tutti i disagi che comporta un fatto del genere. Insomma, cantando Amara terra mia vorrei omaggiare quelle decine di migliaia di persone che in pochi secondi si sono visti crollare il mondo attorno. Purtroppo in senso letterale».


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