Welfare & Lavoro

Con il tablet, imparare in ospedale sembra quasi un gioco

In 10 reparti pediatrici italiani la didattica ha uno strumento in più: per facilitare l’apprendimento (ma anche lo svago e la socializzazione) il progetto “Connessi alla vita sempre, ovunque e in allegria” ha introdotto i tablet per rimanere connessi con i propri compagni o imparare alla Scuola in ospedale. Un'iniziativa dell'associazione Davide il Drago

di Gabriella Meroni

Sono tanti – oltre 72mila nell’anno scolastico 2013-2014, l’ultimo disponibile – i ragazzi che si avvalgono della “Scuola in ospedale” o comunque di una didattica personalizzata per motivi di salute: non possono fisicamente andare a scuola, quindi vengono seguiti, a casa o in in strutture sanityarie, da insegnanti dedicati. Da oggi però in 10 reparti pediatrici italiani la didattica ha uno strumento in più: per facilitare l’apprendimento (ma anche lo svago e la socializzazione) il progetto “Connessi alla vita sempre, ovunque e in allegria” ha infatti introdotto i tablet 10 ospedali pediatrici italiani, tra cui il Meyer di Firenze, il Bambin Gesù di Roma, il Gaslini di Genova, il Buzzi di Milano. L’iniziativa, voluta dall’associazione “Davide il Drago” che da anni offre sostegno ai bambini malati e alle loro famiglie è stata resa possibile dalla vittoria del bando di Fondazione TIM TIM#ITALIAX10 grazie al quale 45 tablet con connessione a Internet e ai servizi Entertainment Tim saranno consegnati ai reparti interessati.

Grazie a “Connessi alla vita sempre, ovunque e in allegria” i tablet offriranno un supporto alle famiglie, al personale medico ed ai volontari, affinché possano rendere il tempo di degenza dei piccoli ospedalizzati più spensierato e allegro in ogni momento della giornata. Ma non solo: potranno essere usati per portare avanti i programmi della “Scuola in ospedale” avviati dal Ministero dell’Istruzione, con l’obiettivo di tutelare e coniugare il diritto alla salute con quello all’istruzione. I bambini ospedalizzati potranno così continuare a seguire i programmi scolastici e rimanere “connessi” anche durante la degenza con i propri compagni e insegnanti. In altri casi inoltre, un insegnante potrà fare lezione direttamente in ospedale, come previsto dal progetto di Miur. Queste lezioni speciali potranno durare anche un solo giorno (per chi magari fa un day hospital) ma anche un intero anno scolastico in caso di malattie più severe. «Il traguardo da raggiungere – sottolinea Michele Grillo, presidente dell’Associazione Davide il Drago- non è solo in termini formativi, ma anche psicologici. Scuola, tecnologia e medicina si danno una mano con l’obiettivo di promuovere il benessere dei bimbi, che è la missione della nostra associazione, da anni impegnata nella realizzazione di progetti per rendere più piacevole e meno doloroso il tempo che i piccoli pazienti devono trascorrere all’ospedale, superando le barriere imposte da malattie spesso molto gravi».

Peculiarità dell’Associazione “Davide il Drago” è quella di creare rete e fare rete con le altre associazioni che molto bene sono impegnate nel volontariato nei rispettivi ospedali. Saranno quindi queste associazioni che porteranno avanti, insieme al personale sanitario, al volontari e agli insegnanti i progetti nei 10 ospedali italiani.


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