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Autismo, un numero solidale per continuare ad aiutare

Prosegue fino al 27 febbraio l'iniziativa di Fondazione Renato Piatti onlus "#miopiccoloprincipe non sarai più solo!" sms e chiamate al 45524 perché creare nuove opportunità di risposta ai bisogni, offrire programmi di intervento qualificati al maggior numero possibile di bambini, dare sostegno concreto ai genitori è un qualcosa che non si deve fermare

di Redazione

Crescere e imparare non è scontato per i bambini con autismo. Per apprendere anche un singolo gesto, come indicare un oggetto con un dito o lavarsi le mani, un bambino con autismo ha bisogno di essere costantemente e continuamente abilitato. Purtroppo sono ancora ignote le cause dell’autismo, manca quindi la possibilità di una terapia causale e radicale. Non esiste inoltre una forma di autismo, ma piuttosto “tanti autismi”, per le diverse e uniche manifestazioni con cui questo disturbo si presenta. Solo interventi personalizzati, precoci e intensivi, che coinvolgano i familiari, la scuola e la società adulta, consentono di migliorare molte delle aree di sviluppo dei bambini con autismo, cambiando il loro futuro e quello delle loro famiglie.

«Fondazione Piatti si prende cura dei bambini con autismo e delle loro famiglie ormai da molti anni, afferma Cesarina Del Vecchio, presidente di Fondazione Renato Piatti onlus. «Anche grazie al sostegno ricevuto nel maggio 2016 dal primo lancio della nostra campagna “Mio piccolo principe, non sarai più solo!”, da settembre è operativo a Varese un nuovo centro semiresidenziale che offre accoglienza e interventi mirati ai piccoli con autismo. Nei due centri specializzati di Milano e Varese ci prendiamo cura di oltre 100 bambini e la nostra missione è fare ancora di più, con l’aiuto di tutti. Siamo impegnati anche sul fronte culturale e della ricerca. Lo scorso 11 novembre il nostro Centro Studi e Formazione ha organizzato una Giornata di Studi nazionale intitolata “Autismo: parlano i genitori. Le domande dei familiari e le risposte della comunità scientifica”, che ha preso le mosse da una indagine online durata quattro mesi. Da questa indagine è emerso che per la grande maggioranza dei familiari è centrale il tema di quali interventi mettere in atto e contemporaneamente come migliorare la vita della persona con autismo. In altre parole, ci viene chiesto di puntare a trattamenti e percorsi che non si accontentino di migliorare le competenze dei bambini con autismo ma che tengano conto della qualità della vita del bimbo e di tutta la sua famiglia».

L’impegno in favore dei bambini con autismo e delle loro famiglie non può e non deve fermarsi: bisogna creare nuove opportunità di risposta ai bisogni, offrire programmi di intervento qualificati al maggior numero possibile di bambini, dare sostegno concreto ai genitori. Ed è questo è l’obiettivo della campagna “Mio piccolo principe, non sarai più solo!” di Fondazione Renato Piatti onlus, a cui si può contribuire con un sms o con una chiamata da rete fissa al 45524 fino al 27 febbraio.

Sviluppare nuovi servizi per minori specificamente dedicati all’autismo, affinché sempre più bambini possano accedere a programmi di intervento qualificati questo l’obiettivo della campagna che con il numero solidale 45524 vuole aiutare tanti “piccoli principi”. L’immagine scelta vede un bambino che guarda il cielo stellato, (il particolare della foto è in apertura) è un piccolo con autismo, che proprio come un piccolo principe attende un segnale, un evento che possa cambiare il corso della sua vita. A impersonarlo è Paolo, ex ospite del centro per l’autismo di Milano. Per Paolo, come per gran parte dei bambini con autismo, il mondo è strano, difficile da comprendere. E allora lo sguardo rivolto al cielo è una metafora – spiga una nota della fondazione – : il nostro Paolo attende un accadimento che possa dare una svolta alla sua esistenza, un gesto che possa aiutarlo a sollevarsi al di sopra delle sue difficoltà. “Quel gesto è ciò che noi, in Fondazione Piatti, facciamo ogni volta che accogliamo un bimbo in un nostro centro: ci prendiamo cura di lui e usiamo tutti gli strumenti che conosciamo per fargli superare le sue fragilità. Ma è anche il gesto di tutti coloro che, con un sms, ci doneranno – almeno in parte – le risorse che occorrono per mettere in pratica gli interventi più adatti. Così Paolo e molti altri bambini con autismo potranno iniziare a prendere confidenza con il mondo, e il cielo potrà stare a guardare”, conclude la nota.


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