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Cooperazione & Relazioni internazionali

In Burkina Faso gli Oscar dell’Africa

Non solo Oscar. Si svolge in contemporanea alla kermesse Hollywoodiana e ed è il più importante evento di celebrazione del cinema del continente, è il Festival del Cinema Panafricano, inaugurato in Burkina Faso questo weekend

di Ottavia Spaggiari

Non sono giorni caldissimi solo per il cinema all’ombra delle colline di Hollywood, dove la kermesse più patinata di sempre quest’anno si è anche guadagnata il titolo di più discussa della storia, con il clamoroso errore dello scambio di buste che ha visto proclamare Lala Land come Best Picture, miglior film, quando invece il vero vincitore era Moonlight.

E se le proteste a colpi di Tweet degli ultimi due anni, contro il razzismo degli Oscar, accusati a ragione, di raccontare solo storie di gente bianca, sembrano essere riuscite a sortire qualche risultato, rendendo gli Oscar un po’ meno white, con due afroamericani premiati come Migliori attori non protagonisti, e un Miglior film che racconta proprio la storia di un bambino nero, cresciuto a Miami, è importante ricordare che in contemporanea alla kermesse hollywoodiana, a migliaia di chilometri di distanza, in Burkina Faso, ha inaugurato questo weekend, la 25esima edizione del Festival del Cinema Panafricano, (Fespaco), il più importante palcoscenico al mondo per celebrare il cinema del continente.

Ospitato nella capitale Ouagadougou, colpita lo scorso anno da un attacco terroristico in cui sono morte 28 persone e decine sono rimaste ferite, in un Paese provato da decenni di regime, il Festival quest’anno si rende portatore di un significato che va oltre il valore artistico della settima arte. “Questa è la città della creatività, la città della cultura, e la capitale del cinema africano”, ha dichiarato Armand Béouindé, sindaco di Ouagadougou al Guardian, mentre il presidente del Burkina Faso, Roch Marc Kaboré, ha sottolineato che il Festival rappresenta il “miglior veicolo per la cultura del continente”, aggiungendo che questa occasione “è diventata uno dei più importanti luoghi per la condivisone e la scoperta della cultura africana attraverso il cinema.”

Film più discusso del festival, Frontières, una fotografia della migrazione interna al continente, che racconta il viaggio disperato di quattro donne verso la Nigeria e il Benin, in cerca di una vita migliore, un’avventura durissima costellata da violenza e sfruttamento. Segno che, a qualsiasi latitudine ci si trovi, il cinema più potente e più celebrato, quello in grado di cogliere lo zeitgeist, lo spirito del nostro tempo, racconta la migrazione.

Foto: ISSOUF SANOGO/AFP/Getty Images


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