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Per aiutare i rifugiati nell’America di Trump, arriva l’avvocato robot

DoNotPay, l’app che aiuta gli automobilisti nella contestazione delle multe si trasforma e offre agli immigrati un nuovo servizio di assistenza legale automatizzato, per velocizzare le richieste di asilo e renderle accessibili anche a chi non parla inglese. Per ora è disponibile in USA, Regno Unito e Canada

di Ottavia Spaggiari

Fino a ieri era l’app a cui far riferimento per chi voleva contestare una multa. Creata da Joshua Browder, oggi ventenne, ma ancora teenager all’epoca della sua creazione, DoNotPay, negli ultimi due anni è stata utilizzata per contestare più di 160mila multe, aiutando gli automobilisti a risparmiare oltre 2 milioni di dollari. Alla base un meccanismo semplice: gli utenti possono scegliere da una lista, le circostanze della multa e le ragioni della propria “difesa” e ricevere in una chat preimpostata una consulenza legale gratuita per redigere la propria lettera di contestazione.

Oggi lo stesso sistema potrà essere utilizzato gratuitamente anche per fare richiesta di asilo negli Stati Uniti, in Canada e nel Regno Unito. Bowder infatti ha lavorato con immigrati che hanno ottenuto una risposta positiva alla propria richiesta di asilo e con avvocati specializzati in diritto dell’immigrazione in entrambi i Paesi. “Ci sono voluti mesi e mesi di lavoro, ma volevamo essere sicuri di fare tutto correttamente”, ha raccontato in un’intervista al Guardian, Bowder, che aveva iniziato a lavorare al progetto lo scorso anno, prima della vittoria di Trump alle elezioni, spiegando però che l’opportunità di avvalersi di una consulenza legale tempestiva e gratuita oggi è più importante che mai. “Ho aggiunto il Canada all’ultimo minuto per via dei cambiamenti nella politica americana.”

Proprio come per le contestazioni delle multe, il servizio funziona chiedendo agli utenti una serie di domande. L’obiettivo iniziale è determinare quale application sia la più opportuna e l’idoneità alla richiesta di asilo secondo la legge internazionale, il tutto in un inglese basilare, molto diverso dal linguaggio complicato con cui si deve confrontare chi fa richiesta di asilo. Una volta che la domanda è inviata, poi, tutti i dati dell’utente vengono automaticamente cancellati dalla chat.

Compatibile con quasi tutti i device, il servizio è per ora solo disponibile in lingua inglese, ma Browder sta lavorando per tradurlo in arabo. Secondo diversi avvocati DoNotPay potrebbe diventare uno strumento molto utile per velocizzare le richieste di asilo e offrire assistenza ad un numero di persone sempre maggiore.

Oltre alla contestazione delle multe DoNotPay è stato utilizzato anche per risolvere altre piccole controversie, come i rimborsi per i ritardi e le cancellazioni di treni e aerei e il supporto agli immigrati, in realtà non è la prima applicazione sociale del progetto. Da agosto 2016 infatti, DoNotPay rende disponibile ai senza tetto del Regno Unito un servizio di assistenza legale che ha registrato fino ad oggi circa 3mila utenti.

Foto: JEWEL SAMAD/AFP/Getty Images


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