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Azzardo e Conferenza Unificata: ecco l’ennesima bozza

Sul tavolo della Conferenza Unificata Stato Regioni arriva domani una "bozza di riforma" del sistema azzardo con elementi inseriti all'ultimo minuto e senza criteri di trasparenza: accanto ai casinò di quartiere, si prevede la presenza di sale d'azzardo chiamate "sale A2", i poteri dei sindaci sulle distanze vengono ridotti a un colabrodo e viene spostata nel tempo la tanto sbandierata rottamazione delle slot. Resta da capire chi mette mano a questi documenti in vece dei decisori politici

di Marco Dotti

Se si gioca a carte scoperte, allora è bene non coprirle in corsa. Si riunisce domani 3 maggio il tavolo tecnico convocato dal sottosegretario Pier Paolo Baretta per discutere della riorganizzazione della rete di vendita dell'azzardo sui territori. Sul tavolo, un documento che il 4 maggio alle ore 14,30 finirà in Conferenza Unificata Stato Regioni e Enti locali. Dovessero trovare un accordo in Conferenza, qualora Governatori e rappresentanti dei Sindaci (Anci) decidessero di firmare, il Governo avrebbe delega per rimettere mano al sistema-azzardo. Da un anno esatto enti locali e Governo discutono, limano, bocciano ripartono. Si confrontano e si scontrano.

Ma oggi c'è un problema in più: sul tavolo dei rappresentati delle Regioni e degli Enti Locali finirà un documento inedito, «emendato da ignota mano» avrebbe detto il Pascoli. Un documento che abbiamo potuto visionare e che lascia senza parole. Chi ha messo mano a questo documento? Chiunque sia stato, ha inserito – noi eravamo fermi alla bozza resa pubblica su nostra richiesta dal Sottosegretario Baretta -, accanto alle già contestabili "sale di tipo A" (= mini casinò), presenti più o meno in tutte le bozze da un anno a questa parte, le inedite e misteriose «sale A2». Che cosa sarebbero queste «sale A2» se non l'ennesima trappola tesa agli enti locali e l'ennesimo affronto all'intelligenza dei cittadini?

Non bastasse, nella bozza che abbiamo visionato (in assenza di coerenza nella trasparenza del processo decisionale) c'è anche una proroga della rottamazione delle vecchie awp (slot Machine): si passa dai 3 anni finora dichiarati a 4.

La sostituzione per rottamazione delle awp, inoltre, viene solo "consigliata" agli esercizi con più di due macchinette. Ma forse questa era una mossa annunciata, nel sottobosco, vista la foga con cui in queste settimane si stanno riempendo i famosi "locali generalisti" con nuove slot.

Agli enti locali verrebbe lasciata la facoltà di decidere su distanze risibili e inutili: nella bozza si parla di distanze di 50 metri da scuole e luoghi di culto. Ospedali? Case di Riposo? Biblioteche? Sert? Non pervenuti.

Infine, si parla di Awp controllate da remoto ma non c'è alcun obbligo – come era stato richiesto dagli enti locali! – di all'uso della Carta Nazionale dei Servizi o della Tessera Sanitaria per le giocate.

Insomma, l'anonima mano ha come sempre fatto il suo lavoro. Nell'interesse di chi non è difficile capirlo. Ce n'è di che far saltare il banco, e non solo quello.


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