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Fiaschi: «miglioramenti nei testi, ma la cooperazione sociale è a rischio»

Nei decreti attuativi della riforma del Terzo Settore approvati venerdì dal Consiglio dei Ministri, l'elemento che più preoccupa la portavoce del Forum del Terzo Settore è il fatto che per le cooperative sociali non c'è (ancora) l'atteso ampliamento dei campi di attività. Claudia Fiaschi: «Rispetto ai testi di partenza ci sono stati sicuramente dei miglioramenti, ci prepariamo a questa nuova fase di lavoro fiduciosi che si riuscirà a trovare una convergenza anche per le criticità ancora rimaste»

di Sara De Carli

Il Consiglio dei Ministri venerdì 12 maggio ha approvato i decreti attuativi della legge di riforma del Terzo Settore, che saranno inviati alle Camere per i necessari pareri prima della loro adozione definitiva. «Rispetto ai testi di partenza ci sono stati sicuramente dei miglioramenti», afferma la portavoce del Forum del Terzo Settore, Claudia Fiaschi: il lavoro intenso fatto dopo l’accordo di collaborazione tra Forum e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, firmato lo scorso 27 aprile, ha portato già dei risultati, «questa collaborazione è la strada buona, anche se i tempi così stretti erano insufficienti ad affrontare in modo compiuto tutti i punti di una materia così complessa».

Fra i passi avanti, Fiaschi cita « tante piccole precisazioni», a cominciare «dall’aver trovato una buona configurazione sulla questione dei rimborsi al volontari, arginando le derive di illegalità dei rimborsi, ma allo stesso tempo semplificando il riconoscimento dei rimborsi». Ma anche l’aver tolto il tetto alla più dai meno versi, cosa che «farà aumentare le donazioni». Ci sono anche «sicuramente aspetti di semplificazione introdotti, ma altri che desideravamo e che sono importanti non ci sono ancora».

Nei decreti approvati sono tre i punti che preoccupano in modo particolare il Forum del Terzo Settore. La prima l’ampiamento campi di attività delle cooperative sociali: «è tipicamente un tema di riordino, era nell’agenda da tempo, all’ultimo momento sono state inserite modifiche che mettono a rischio la sopravvivenza della cooperazione sociale, la più importante esperienza di economia sociale e civile su base democratica e partecipativa del nostro Paese», afferma Fiaschi. Il decreto infatti prevede che tutti soggetti che nascono come imprese sociali possono fare attività in tutti i campi indicati, ad esclusione delle cooperative scoiali che al contrario restano confinati nei campi attuali. «Ci dicono che il punto verrà risolto, ce lo auguriamo vivamente», spiega Fiaschi.

È necessario anche un supplemento di lavoro sulla fiscalità, a partire dall’applicazione della legge 398/91, per superare, in alcuni casi, appesantimenti del carico fiscale soprattutto per l’associazionismo. Le previsioni che dovranno regolare la vita delle organizzazioni infine tendono a limitare oltre il necessario le libertà e le autonomie statutarie che sono alla base dell’iniziativa associativa e incrementano il carico burocratico sulle associazioni, «che quanto a governance non potranno deliberare nello statuto nulla di diverso rispetto a quanto stabilito dalla legge», spiega Fiaschi.

Nei prossimi giorni l’analisi dettagliata delle nuove norme consentirà di esprimere un parere più compiuto su tutte le tematiche toccate dai decreti. A brevissimo saranno indicate le commissioni competenti per l’esame dei testi in Parlamento: «Chiediamo al Parlamento di valutare l’opportunità di una proroga che potrebbe permettere una migliore scrittura della legge. Ci prepariamo a questa nuova fase di lavoro, fiduciosi che si riuscirò a trovare una convergenza anche per le criticità ancora rimaste», conclude Fiaschi.


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