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Ascoli, investimenti per il futuro

Oltre 13 milioni di redditi generati nel 2016. Il 58% destinato a terzo settore, a famiglie e giovani. L’impegno sul sociale raddoppiato rispetto al 2015, puntando in particolare a far crescere il welfare generativo. Presentato il Bilancio della Fondazione Carisap

di Redazione

Un triennio dedicato alla costruzione di un welfare generativo: è questo il tratto saliente che emerge dal Bilancio 2016 presentato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno (Carisap). Welfare generativo, vale a dire in grado di creare i presupposti per eliminare le cause dei problemi piuttosto che limitarsi a un approccio meramente risarcitorio. Come ha spiegato il presidente Vincenzo Marini Marini lo sforzo è stato quello di evitare «le modalità meramente recettive ed erogative», sfida che è stata raccolta innanzitutto dai soggetti di Terzo settori che «si sono messi in gioco per il bene della comunità in cui tutti viviamo ed operiamo».

Sono stati 23 i progetti sostenuti che hanno visto il coinvolgimento operativo, oltre alle realtà non profit, anche di 23 Comuni del territorio di riferimento della Fondazione. Progetti che hanno visto circa 2.000 persone (un terzo circa delle quali volontari) dare il loro contributo alla realizzazione in questo triennio. «La Fondazione», ha spiegato il presidente, «ha creato, oltre alla ricchezza finanziaria, altro valore aggiunto grazie alle diverse forme di collaborazione e grazie alle nuove proposte ed iniziative che, in virtù del piano triennale appena concluso, sono state create e realizzate».

È stato un triennio importante, perché contrassegnato da un’iniziativa di grande impatto come la Bottega del Terzo Settore: un grande spazio aperto nel cuore di Ascoli destinato a diventare un vero hub in cui si coniugheranno solidarietà e innovazione. L’edificio ristrutturato è dotato di tecnologie modernissime e vuole quindi esser un volano per lo sviluppo dell’economia civile in un territorio che ha vissuto in questi anni una grave crisi e un invecchiamento della popolazione.

Tutto questo è stato possibile grazie ad un patrimonio che ha continuato a crescere nonostante l’instabilità del periodo: dal 2011 al 2016 è passato da 166 a 270 milioni di euro. E anche nel 2016 è ulteriormente cresciuto dell’1% rispetto al 2015, con un incremento di 2,3 milioni di euro. Quanto alla ripartizione delle risorse Al lordo del carico tributario, la Fondazione ha prodotto nel 2016 un reddito complessivo pari a 13.311.449 euro, con un incremento del 23% rispetto all’anno precedente. Ai soggetti beneficiari (che hanno ottenuto il 35,4% delle risorse) e alle generazioni future (che hanno ottenuto il 23,3%) è andata complessivamente il 58,7% del reddito prodotto, mentre la pubblica amministrazione ha ottenuto – in termini di tassazione diretta e indiretta – il 27,3% dell’indotto generato nell’esercizio. Ma come ha voluto sottolineare Marini Marini «la Fondazione ha creato, oltre alla ricchezza finanziaria, altro valore aggiunto grazie alle diverse forme di collaborazione e grazie alle nuove proposte ed iniziative che, in virtù del piano triennale appena concluso, sono state create e realizzate».