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Media, Arte, Cultura

Francesca Landi, il Premio Ischia e una vita per la comunicazione sociale

La responsabile dell'Unità relazioni pubbliche e media dell'ong ActionAid ha vinto l'edizione 2017 di uno dei premi giornalistici più rilevanti a livello nazionale e internazionale. "Dialogo con tutti, in particolare con chi non sa nulla del mondo della cooperazione. Perché è facendo riflettere queste persone che si genera il necessario cambiamento sociale", racconta di sé

di Daniele Biella

“Ero con un’amica, quando è arrivata la notizia. Ho visto il mio account twitter in fermento e nelle prime battute mi sono preoccupata, pensando al brutto periodo che stavamo passando come operatori di ong dato l’indegno attacco delle scorse settimane sui salvataggi in mare”. Subito dopo, invece, Francesca Landi, 48 anni, responsabile dell’Unità di relazioni pubbliche e dei media di ActionAid Italia ha capito: “i messaggi erano di congratulazioni per avere vinto l’edizione 2017 del Premio Ischia per la comunicazione sociale”, che riceverà il prossimo 30 giugno. E ha risposto così.

Solare e diretta, la vincitrice – che da anni ha anche una rubrica personale sul blog La27esima ora di Corriere.it – è curiosa di sapere le motivazioni ufficiali dell’assegnazioni, ma nel frattempo ha chiaro le proprie basi di partenza: “Sono una persona senza pregiudizi, che oggi dialoga con tutti. Prima non era così, parlavo solo con chi pensavo potesse capirmi o era affine. Poi, invece, ho cambiato atteggiamento e i risultati sono arrivati”. Uno degli ultimi esempi è lo spazio che la rivista Vogue ha dedicato ad ActionAid per una sfilata basata sulla moda etica che è stata realizzata in collaborazione con Consorzio Goel e la direttrice di Auteurs du monde Martina Spadafora (premiata nel 2015 dall’Onu per il suo impegno sociale) anche per ricordare le vittime dell’assurda tragedia del Rana Plaza in Bangladesh, l’edificio di otto piani crollato nel 2013 portandosi via almeno 1130 persone, la maggior parte donne lavoratrici sfruttate del comparto tessile.

“Uscire dal nostro ambito è la chiave per un’efficace comunicazione sociale: il cambiamento si genera quando si riesce a fare riflettere chi non la pensa come noi, costruendo insieme un ragionamento diverso”, ribadisce Landi, che ricorda come fosse ieri l’iniziativa che più la rende d’orgoglio: la presenza alle Olimpiadi di Rio de Janeiro nell’estate 2016. “Eravamo lì insieme al Coni per parlare degli esclusi, di chi viveva nelle favelas, all’ombra dei grandi impianti. Ci siamo riusciti tenendo alta l’attenzione per tutti i 20 giorni della manifestazione, grazie a Corriere della sera, Ansa e Raisport che ci sono stati molto vicini concedendoci anche spazi gratuiti”, sottolinea Landi.

Ad ActionAid Italia la vincitrice del Premio Ischia 2017 è arrivata nel 2012, “dopo quattro colloqui e due prove scritte”. Negli anni precedenti, tante esperienze professionali a tinte forti, tutte collegate al sociale, a partire dal primo lavoro portato avanti a fine anni ’80 del secolo scorso durante gli studi in Scienze della formazione all’università di Tor Vergata, Roma. “Lavoravo per l’American Jewish Joint Distribution Committee, associazione che dal 1914 aiuta i profughi ebrei nel loro viaggio tra Israele, Stati Uniti e Canada”. Il passaggio successivo è stato quello di approdare all’Unhcr, Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati, in particolare nel Cir, Consiglio italiano per i rifugiati, dove Landi è rimasta per un decennio nell’unità dedicata alla comunicazione. Per il Cir, nel 1993, ha cofondato il bollettino mensile “Cir notizie”.

L’esperienza lavorativa successiva ha unito solidarietà e cultura: divenuta addetta stampa dell’Università popolare di Roma, “per nove anni ho portato avanti progetti in Italia e in Europa basati sul lifelong learning”, l’apprendimento olistico che avviene non solo nei banchi di scuola ma lungo tutto il corso della vita. Nel 2005 Landi ha vinto il suo primo premio di livello, il Grundig Award, con un profondo racconto sulle diversità europee, anticipando una nuova modalità di narrazione che oggi è molto utilizzata e nota come storytelling. “In quel periodo ho capito l’importanza di viaggiare dedicando il tempo necessario ai luoghi che visitavo, per non fermarsi a una conoscenza superficiale”, ricorda.

Il viaggio lento ed empatico è un punto fermo anche nella vita attuale della vincitrice del Premio Ischia, che festeggia cinque anni di lavoro per ActionAid: “Con il mio incarico per l’ong mi sposto molto in Italia per incontri ed eventi ma ci tengo a mantenere almeno un viaggio lungo all’anno, soprattutto nei luoghi in cui l’organizzazione è presente, perché voglio dare volti e storie ai documenti e ai report che mi arrivano sulla scrivania”. Persona che non bada agli allori, la responsabile dell’Unità relazioni pubbliche e media di ActionAid si sente al posto giusto: “per me è molto importante un lavoro dove ci sia un contatto assiduo con la parte umana e con un concreto impatto sociale”. Francesca Landi crede in quello che fa, fino in fondo, e ci credono al 100 per cento anche a Ischia, dove a premiarla ci sarà un’altra persona che ha fatto dei valori una missione di vita: Roberto Vecchioni.


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