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Cooperazione & Relazioni internazionali

Charlie Gard, altre 48 ore per convincere i giudici

Il Dday per il bambino doveva essere ieri. Il giudice Nicholas Francis però ha deciso di concedere tempo ai genitori fino a giovedì per portare nuove prove a favore della terapia sperimentale che secondo loro potrebbe aiutarlo

di Lorenzo Maria Alvaro

Come avevamo raccontato su Vita.it ieri la vicenda di Charlie Gard doveva vedere l’epilogo ieri con la decisione dell’Alta Corte che avrebbe dovuto accettare o rigettare la nuova richiesta di giudizio da parte dei medici, i quali chiedevano di esaminare la proposta di cure sperimentali avanzata da una cordata di nove esperti internazionali di sindrome mitocondriale del dna, capitanati dall’ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Invece Il giudice Nicholas Francis, lo stesso che in primo grado aveva giudicato non percorribile la strada della sperimentazione americana, ha deciso di prendere tempo prima di decidere. Per la precisione 48 ore. La decisione verrà presa giovedì. «Esaminerò il caso giovedì di questa settimana e potrei essere in grado di risolverlo. Oppure no», sono state le sue parole.

In queste ore Chris Gard e Connie Yates sono chiamati ha produrre e fornire alla Corte nuove prove convincenti (hanno tempo fino a domani alle 14 locali, le 15 in Italia). Il giudiceha chiarito che «non c’è alcuna persona vivente che non vorrebbe salvare Charlie. A fronte di nuove evidenze sarò lieto di cambiare la decisione di aprile».


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