Politica & Istituzioni

Bufera sul caso Fazio: oltre al compenso, c’è conflitto di interessi?

Anzaldi (Pd): «Il comunicato Magnolia ufficializza due elementi molto gravi: Fazio sarà anche produttore della sua trasmissione, quindi oltre al compenso e ai diritti incasserà anche gli utili dell’appalto di produzione; Mediaset entra nel business del suo programma. Se l’atto di indirizzo contro i conflitti di interessi di artisti e agenti fosse già stato approvato dalla commissione di Vigilanza, questo scandalo non sarebbe stato possibile»

di Redazione

“Un comunicato Magnolia ufficializza due elementi molto gravi: Fazio sarà anche produttore della sua trasmissione, quindi oltre al compenso e ai diritti incasserà anche gli utili dell’appalto di produzione; Mediaset entra nel business del suo programma. Se l’atto di indirizzo contro i conflitti di interessi di artisti e agenti fosse già stato approvato dalla commissione di Vigilanza, questo scandalo non sarebbe stato possibile”.

E’ quanto scrive su facebook il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi (vd estratto in allegato).
“Al punto 2, infatti – spiega Anzaldi – l’atto di indirizzo impegna la Rai ‘a escludere che sia affidata a società di produzione controllate e/o collegate ad artisti l’esecuzione, anche tramite appalti parziali, di programmi trasmessi dalla Rai, nei quali gli stessi artisti siano a qualunque titolo presenti e che per questo motivo percepiscano un corrispettivo dalla concessionaria’. Nelle premesse dell’atto di indirizzo all’attenzione della Vigilanza è riportato, peraltro, che la commissione ‘ritiene assolutamente indifferibile che la Rai adotti tempestivamente procedure idonee a evitare conflitti di interessi nei rapporti con gli artisti e i loro agenti, che possano comportare ingiustificati benefici e sprechi di denaro pubblico’. Se questo documento fosse già stato votato dalla Vigilanza, quanto si sta configurando nel contratto da 70 milioni siglato dal Cda Rai con Fazio e il suo agente non sarebbe stato possibile”.

“Ai componenti del Cda che hanno dato il via libera a questa opaca operazione – prosegue Anzaldi – viene da rivolgere alcune domande. Primo: sapevano che Fazio avrebbe prodotto la trasmissione insieme a Magnolia, nella cui compagine societaria c’è anche Vivendi che detiene il 30% di Mediaset? Secondo: perché hanno deciso che la trasmissione di Fazio debba essere prodotta esternamente, da una società di cui si viene a conoscenza solo oggi, dopo essersi espressi pubblicamente più volte per la valorizzazione delle risorse interne. Terzo: perché hanno votato una direttiva che imporrebbe il taglio del 30% ai compensi di prima serata di chi sfora il tetto da 240mila euro, se poi per Fazio hanno approvato un aumento del 50% del compenso, che ora diventerebbe ancora maggiore grazie agli introiti della produzione?”.


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